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Arrivano gli 'Instant articles' di Facebook: articoli 'rapidi', di qualità e direttamente dalla fanpage

Citynews, che edita MilanoToday, è tra i primi editori italiani ad aderire all'iniziativa. Come funziona la nuova modalità. Le domande a Luca Colombo, responsabile italiano di Fb

Anche Today.it, il portale nazionale di Citynews, editore di MilanoToday, fa parte del gruppo di giornali italiani che ha aderito per primo a Instant Articles, ovvero le notizie caricate direttamente su Facebook. Un nuovo formato che è già partito in Usa e Gran Bretagna. L'Italia è uno dei primi paesi non anglosassoni dove la modalità è sbarcata. 

L'iniziativa è stata presentata in Missori, nella sede milanese di Facebook, martedì sera. Il funzionamento è molto semplice: le fanpage delle testate diventano giornali 'vivi' veri e propri, che si affiancano alle classiche home page nel proporre le notizie. Ai lettori, questo porterà un grande vantaggio di tempo. Non si dovrà più attendere lo "stacco" di una decina di secondi nel passaggio dal sito al social network; la notizia che interessa sarà di immediata lettura, visto che viene caricata direttamente su Fb. 

Ma non solo. Gli articoli potranno avere infinite possibilità multimediali. Saranno quindi ancor di più pensati per tablet e smartphone. Si potranno scorrere gallery di foto, zoomare, scorgere particolari, approfondire in un click su altre fanpage, ripescare articoli vecchi con i correlati. Sarà possibile guardare video, inframmezzati dal testo e dalle informazioni numeriche, analizzare grafici, opinioni, 'surfare' su altri link. Il tutto con una velocità ben diversa da quella odierna. 

Instant Articles presentato a Milano (foto MilanoToday)

Gli editori, è stato detto, potranno vendere in completa autonomia le proprie pubblicità all'interno dei testi oppure affidarsi al riempimento di Menlo Park, con quote e modelli da definire. Sono di recente notizia i mal di pancia di alcuni giornali pioneri come il Washington Post, che hanno visto nei mesi di test un calo degli introiti ai singoli articoli, con le maglie di advertising imposte da Facebook più strette di quanto ci si potrebbe permettere. "Il nostro obbiettivo è dare la migliore esperienza utente possibile - ha sottolineato Andy Mitchell, direttore globale delle media partnership per Facebook, in collegamento con Milano - e stiamo ascoltando le osservazioni degli editori per migliorare il tutto". 

"Non c'è un business plan sull'iniziativa - conferma Luca Colombo, country manager italiano del social - perchè siamo in fase di test. Le prime risposte sono positive, ma non sappiamo cosa possiamo aspettarci. Vogliamo migliorare la qualità della fruizione di news su Facebook: Instant Articles lo fa. Dando possibilità ai giornali di esprimersi al meglio". 

Le fanpage dei giornali che aderiranno saranno avvantaggiate rispetto a quelle che si vogliono tenere fuori? "No. Saranno cliccati coloro che interessano gli utenti, secondo le metriche che già vi sono oggi. Ma abbiamo visto che gli articoli di qualità inseriti come Instant Articles hanno ottimi risultati in termini di click e traffico". 

La qualità è la sfida anche per Mario Calabresi, direttore de La Stampa, per il quale si tratta di un'opportunità da prendere al volo. Non c'è il timore di appiattire il proprio nome, visto che spesso i contenuti su Facebook sono ridondanti e la gente distingue meno un giornale di valore rispetto da quello che copia? "No, penso che ci fa "copiaincolla" sarà sempre più penalizzato - spiega Calabresi -. Premesso che è una terra inesplorata, visto che non è possibile prevedere il comportamento dei lettori digitali, pensiamo che non si possa rimanere ancorati a un'idea di giornalismo ottocentesca, dove spesso l'home page delle testate non è altro che la riproduzione dei giornali di carta, con gli stessi titoli e ordini. Con Instant Articles il contenuto senza il valore, lentamente rovinerà il brand del giornale, mentre sarà premiato chi lavora sull'eccellenza giornalistica". "In fondo - prosegue Calabresi -, anche in edicola c'erano decine e decine di titoli, e bisogna scremare le schifezze dai quotidiani di valore". 

Il traffico andrà direttamente ai quotidiani, non rimarrà a Facebook, anche se la cosa è ancora da discutere in che modalità dal board di Audiweb, il sistema che rileva i dati dei siti italiani. 

  

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