rotate-mobile
Economia

"Turismo duramente dal Covid-19, ma ci sarà la ripresa. A Milano dinamismo immobiliare"

"Adesso dobbiamo ricostruire e guardare alla ripartenza. Ma occorrera' del tempo". Intervista a Gianluigi Venturini, a capo della direzione regionale Milano e Provincia di Intesa Sanpaolo

"Adesso dobbiamo ricostruire e guardare alla ripartenza. Ma occorrera' del tempo". Usa una metafora da post-terremoto Gianluigi Venturini, a capo della direzione regionale Milano e Provincia di Intesa Sanpaolo che comprende anche Monza Brianza, per raccontare gli effetti del Covid-19 sul territorio di cui e' responsabile.

Un primo bilancio e' possibile?

"L'epidemia di Covid-19 ha stravolto il contesto economico in cui operiamo: alcuni settori come la moda, il design, l'industria meccanica e l'automotive sono stati particolarmente colpiti. Con la fine del lockdown assistiamo a segnali incoraggianti, anche se i ritmi di ripresa delle filiere sono legati al contesto paneuropeo. Dati positivi arrivano dal Polo biomedicale di Milano e dal distretto farmaceutico Lombardo, impegnati in prima linea nella produzione di dispositivi medico-sanitari e farmaci a supporto dell'emergenza nazionale e internazionale, e vivono una conferma dei flussi di lavoro. Bene anche i settori dell'innovazione tecnologica, cosi' come quelli che gestiscono i 'big data' a sostegno della finanza".

Quali sono state le risposte della banca? 

"Partiamo dalle nostre persone a cui rivolgo una immensa gratitudine perche' nei periodi piu' difficili dell'emergenza  hanno continuato a essere operativi anche a distanza nel rispetto dei clienti, riservando loro la possibilita' di ingresso solo su  appuntamento e incentivando l'utilizzo dei canali a distanza come l'home banking. Tra Milano e Monza abbiamo 4.100 colleghi  suddivisi su 288 filiali, di cui 20 per le imprese e 64 per la clientela exclusive. La nostra direzione regionale si contraddistingue per una concentrazione di persone molto alta, ma tutti hanno reagito bene, nonostante una potentissima accelerazione del lavoro e dell'operativita' da remoto, cui si sono aggiunte nuove attivita'".

Per esempio la moratoria sui mutui. Quali sono stati numeri?

"Fin dalla prima fase dell'emergenza coronavirus siamo partiti  subito con la sospensione delle rate dei mutui. Abbiamo gestito  come direzione regionale Milano e Provincia  24.450 richieste finora. In Lombardia sono 60.000 per un sottostante di finanziamenti residui di 7 miliardi".

Ci sono poi state le misure successive, legate alle misure varate anche dal Governo, quali sono i numeri?

"La nostra priorita' e' stata fornire liquidita' alle imprese a  partire dai finanziamenti fino a 25.000 euro per le aziende con un  fatturato annuo sotto i centomila euro, sono 4.000 le richieste  tra erogate e in fase di erogazione a maggio. Per quanto riguarda  i finanziamenti a 18 mesi meno un giorno per immediate esigenze di liquidita': ne abbiamo erogati 77 milioni. Per quanto attiene  infine ai finanziamenti a 72 mesi, a partire dal plafond di 50  miliardi per il rilancio del Paese, circa un miliardo e trecento  milioni sono destinati a questo territorio. Inoltre - aggiunge - fra le misure straordinarie del Gruppo a favore del tessuto imprenditoriale, abbiamo messo a disposizione per le associate a Confcommercio 190 milioni di euro per quelle milanesi e brianzole per garantire la gestione dei pagamenti urgenti e le esigenze immediate di liquidita' e, a sostegno del turismo, abbiamo messo a disposizione un plafond nazionale da 2 miliardi di euro di cui 280 milioni alla Lombardia".

Basteranno a salvare il turismo milanese?

"I grandi eventi spostati o cancellati hanno determinato un crollo dei pernottamenti, con una ricaduta intensa sulla struttura dell'offerta turistica. Questo settore potrebbe vedere una ripresa tra fine del 2020 e inizio 2021. Per questa ragione abbiamo varato delle misure straordinarie tra cui la moratoria sui mutui per gli associati di Federalberghi Milano, che sara' estesa fino a 24 mesi. Un tempo che speriamo sia sufficiente per ritornare a una nuova normalita'".

Il Covid-19 ridurra' il ruolo di Milano come attrattore sociale?

"Il lockdown ha sicuramente cambiato in profondita' le modalita'  lavorative: se pensiamo al tema dello smart working e a come,  grazie alle tecnologie, stia cambiando il comportamento dei  clienti della banca. Tra i  nostri compiti ci sara' anche quello  di gestire questi cambiamenti grazie ad una maggiore integrazione  fra reti fisiche e digitali, un percorso su cui come Gruppo da  tempo abbiamo investito moltissimo".  

Il mercato immobiliare in che direzione va?  

"Nella citta' di Milano assistiamo ad un importante dinamismo del  settore immobiliare, fondato anche sulle aspettative di crescita  demografica della citta'. In particolare, i cantieri che abbiamo  finanziato hanno tutti ripreso le proprie attivita'. In tal senso  e' ragionevole aspettarsi che chi voleva comprare casa, vorra'  farlo anche dopo la pandemia. E noi, dal nostro canto, abbiamo  tenuto fermi i tassi a livelli minimi per permettere ai nostri  clienti di confermare gli impegni finanziari intrapresi prima  dell'emergenza e assicurare continuita' nella relazione bancaria.  Allo stato attuale abbiamo evidenza del segnale confortante per  cui la clientela interessata all'acquisto di una casa  prima del  Covid ha confermato la propria scelta di acquisto".

Quali sono le tendenze in atto nel settore in termini di  attenzione all'ambiente?  

"La sostenibilita' e' uno dei nostri pilastri: sviluppo  sostenibile, salvaguardia dell'ambiente, riduzione delle emissioni  e circular economy sono parole chiave nel piano d'impresa  2018-2021. E con la nuova gamma di finanziamenti e mutui green  Intesa Sanpaolo conferma di essere al passo con l'evoluzione del  mercato immobiliare in cui il tema dell'efficienza energetica e'  ormai centrale. Nelle nostre filiali i clienti possono ricevere  consulenza preliminare sugli interventi piu' idonei e servizi ad  alto valore aggiunto".

E i conti in banca come sono: pieni o vuoti?  

"I depositi sui conti correnti sono aumentati, gli italiani si  confermano risparmiatori prudenti e  il successo dell'asta dei Btp  Italia di maggio lo conferma. Dal nostro osservatorio cogliamo una  ampia disponibilita' a investire, suggerendo di volta in volta ai  clienti delle scelte appropriate e calibrate al contesto".

Se i risparmiatori risparmiano, chi era in difficolta' lo e' ancora di piu'?

"Non ci sono patologie. Questa crisi non ha distrutto ricchezza, ha rallentato i ricavi. Ora c'e' una gran voglia di ripartire: per quanto riguarda i finanziamenti e le rate abbiamo concesso ai nostri clienti una maggiore dilatazione degli impegni, un aspetto importante che contribuisce ad alimentare la fiducia, creando le condizioni per il rilancio".

Cosa deve fare Milano per uscire da quest'incubo?

"Non deve accantonare i propri progetti, non deve abbandonare la visione internazionale a partire dalla riconversione dell'area Expo, che sara' uno degli scenari futuri e deve essere in grado di creare ulteriori occasioni che possono essere la base per l'arricchimento del tessuto urbano e imprenditoriale in quel quadrante. La citta' deve continuare a crescere nell'ottica di una prospettiva internazionale e a costituire un'attrattiva anche per i grandi gruppi internazionali".

La dimensione internazionale, dopo la pandemia, accettera' ancora le nostre imprese spesso piccole e sottocapitalizzate?

"Noi siamo al fianco di chi vuole continuare a crescere. Piccolo e' bello solo se sei in una filiera organizzata. Per restare competitivo in futuro devi crescere, e' un momento spartiacque. Ed e' per questo che sosteniamo le nostre PMI anche attraverso percorsi di finanza strutturata e innovativa come il programma Intesa Sanpaolo Basket bond in partnership con Elite che consente alle aziende di incrementare la loro presenza sul mercato dei capitali per un salto di qualita'".

Oltre a cio', quello che potra' fare davvero la differenza per le PMI a gestione familiare sara' introdurre figure manageriali all'interno dell'azienda. Avere manager capaci puo' bastare?

"Per le aziende deve diventare un'abitudine anche avvalersi dei desk di analisi e strategia, accedere alla Borsa emettendo bond, dialogare con gli analisti. Serve uno slancio in piu'".

Dopo la pandemia quindi si deve per forza rivoluzionare il proprio business?

"Vanno alimentate le strategie, si deve dialogare su piu' dossier per avvicinare piu' soggetti, coltivare e mostrare i vantaggi possibili. I clienti anche in questo delicato momento realizzano commesse importanti all'estero, rappresentano la qualita' italiana del lavoro, dimostrano che essendo grandi e forti, riescono ad affermare la propria competitivita' pur in condizioni complesse".

Ha senso fare ancora delle previsioni?

"Bisogna avere fiducia nel futuro, confidando sia nei meccanismi europei per la crescita che nel rimbalzo di tutti i settori nel 2021. Al sistema bancario in generale e' richiesto un grande sforzo per rilanciare l'economia del Paese e noi intendiamo essere ancora in prima linea al fianco delle nostre imprese".

(italpress)

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Turismo duramente dal Covid-19, ma ci sarà la ripresa. A Milano dinamismo immobiliare"

MilanoToday è in caricamento