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Economia

100 miloni: è il giro d'affari delle mafie intorno ad Expo

E' il valore totale degli appalti e subappalti tolti alle 46 imprese (di cui 20 con sede legale in Lombardia) interdette dalla prefettura

A quanto ammonta(va) il giro d'affari delle mafie per Expo 2015? Secondo i magistrati della direzione nazionale antimafia, 100 milioni di euro. E' il valore totale dei contratti, appalti e subappalti connessi a Expo su cui le aziende controllate dai clan avevano messo le mani. Aziende che, in totale, sono 46, cioè quelle colpite in seguito da misure interdittive della prefettura, che le ha escluse dai lavori.

I clan avevano cercato di nascondere l'origine malavitosa delle imprese attraverso prestanome, quote intestate a familiari, fusioni o passaggi societari. Ma non è stato sufficiente a "stanarli". E ben 20 di queste 46 imprese hanno la sede legale in Lombardia. Poi 9 in Emilia Romagna, 3 in Piemonte, 2 in Veneto, una in Toscana. Dal sud soltanto 11: per l'esattezza, una in Campania, 6 in Calabria, 4 in Sicilia. Sono 32 (su 46) le imprese infiltrate dalla 'ndrangheta, che quindi la fa da "padrona" rispetto alle altre mafie quando si tratta di radicarsi nel tessuto economico.

La maggior parte delle inflitrazioni si è scoperta nel settore dei lavori stradali, soprattutto Pedemontana e Teem.

Infine il metodo usato per cercare di sfuggire ai controlli: aggiudicarsi "spezzatini" di lavori più grossi, commesse sotto i 150 mila euro, per le quali in teoria i controlli non ci sarebbero stati se non fossero nel frattempo intervenute le regole rafforzate.

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