Esab, è fallita la mediazione del Ministero del Lavoro
Fallita la mediazione del Ministero del Lavoro per la Esab. Oggi pomeriggio un ultimo tentativo di accordo tra i vertici aziendali e le rappresentanze sindacali. Se anche oggi dovesse esserci un nulla di fatto, potrebbero cominciare i licenziamenti
Si è chiuso con un nulla di fatto l’incontro, mediato dal Ministero del Lavoro, tra i vertici della Esab e i rappresentanti dei lavoratori.
Lo annuncia Walter Montagnoli della Cub, che però precisa che un ultimo tentativo sarà fatto tra le parti nel pomeriggio di oggi a Mesero: “Abbiamo interrotto la trattativa perché permangono le divergenze sulla reindustrializzazione dell'area. In pratica l'azienda non intende fare concessioni su questo fronte, mentre, sul piano economico qualche piccolo passo avanti è stato fatto”.
Se le parti non dovessero trovare un punto di incontro, per alcuni dei lavoratori potrebbero scattare i licenziamenti.
Aggiornato alle 12.27 del 15 settembre
E' ancora in corso, dal pomeriggio di ieri, l’incontro al Ministero del Lavoro tra i verici della Esab di Mesero ed una rappresentanza degli operai.
Secondo i sindacati: “L'azienda non lascia spazio sulla reindustrializzazione, indicata dal sindacato come obiettivo fondamentale per chiudere un accordo. La trattativa prosegue molto lentamente perché i tecnici del ministero fanno la spola tra noi e la controparte con cui non trattiamo più direttamente”.
Nel primo pomeriggio i rappresentanti degli operai dovrebbero essere di ritorno a Milano, per esporre la situazione a quelli rimasti sul tetto e a presidiare lo stabilimento: la decisione finale, se accettare o meno le proposte della Esab, spetta infatti a loro. “Qualsiasi proposta riceveremo ne parleremo subito con i lavoratori. Su questo siamo molto ostinati” hanno ribadito i sindacati.
Da 14 giorni ormai prosegue la protesta dei sei operai barricati sul tetto della fabbrica, per protestare contro il tentativo di delocalizzazione e di mobilità avviato dalla casa madre inglese, proprietaria dello stabilimento di Mesero.
Lo annuncia Walter Montagnoli della Cub, che però precisa che un ultimo tentativo sarà fatto tra le parti nel pomeriggio di oggi a Mesero: “Abbiamo interrotto la trattativa perché permangono le divergenze sulla reindustrializzazione dell'area. In pratica l'azienda non intende fare concessioni su questo fronte, mentre, sul piano economico qualche piccolo passo avanti è stato fatto”.
Se le parti non dovessero trovare un punto di incontro, per alcuni dei lavoratori potrebbero scattare i licenziamenti.
Aggiornato alle 12.27 del 15 settembre
E' ancora in corso, dal pomeriggio di ieri, l’incontro al Ministero del Lavoro tra i verici della Esab di Mesero ed una rappresentanza degli operai.
Secondo i sindacati: “L'azienda non lascia spazio sulla reindustrializzazione, indicata dal sindacato come obiettivo fondamentale per chiudere un accordo. La trattativa prosegue molto lentamente perché i tecnici del ministero fanno la spola tra noi e la controparte con cui non trattiamo più direttamente”.
Nel primo pomeriggio i rappresentanti degli operai dovrebbero essere di ritorno a Milano, per esporre la situazione a quelli rimasti sul tetto e a presidiare lo stabilimento: la decisione finale, se accettare o meno le proposte della Esab, spetta infatti a loro. “Qualsiasi proposta riceveremo ne parleremo subito con i lavoratori. Su questo siamo molto ostinati” hanno ribadito i sindacati.
Da 14 giorni ormai prosegue la protesta dei sei operai barricati sul tetto della fabbrica, per protestare contro il tentativo di delocalizzazione e di mobilità avviato dalla casa madre inglese, proprietaria dello stabilimento di Mesero.