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Economia Assago

Pieve Emanuele: da mesi senza stipendio, tentano di fare spesa gratis

Un gruppo di lavoratori licenziati da una cooperativa di cui è cliente Carrefour, senza stipendio da mesi, ha tentato ieri di comprare generi di prima necessità al supermercato della catena di Assago. Bloccati dalla polizia i rimostranti

Hanno riempito il carrello con beni di prima necessità, servendosi al Carrefour di Assago e, alla cassa, hanno chiesto l'anticipo dei soldi che la società deve loro. Da mesi senza stipendio, i lavoratori sono dipendenti della Cooperativa R.M. e del consorzio Gemal, che per conto di Carrefour gestiscono il magazzino di Assago.

La catena di supermercati non ha accolto la loro richiesta di spesa gratis come anticipo di stipendio e tramite le forze dell'ordine ha respinto i dimostranti e la rappresentanza sindacale. In un comunicato diramato dall'azienda, poi, è specificato che "Carrefour è cliente della cooperativa RM, cui ha appaltato parte della gestione del magazzino di Pieve Emanuele. Il blocco del magazzino avvenuto in questi giorni ha provocato pesanti ritardi nelle consegne della merce ai punti vendita e, di conseguenza, disagi per i nostri clienti e danni economici alla società". "Le sentenze della magistratura cui fanno riferimento alcuni esponenti dei sindacati non riguardano Carrefour - aggiunge il gruppo francese della grande distribuzione - che non è parte in causa e pertanto non può in alcun modo procedere al reintegro di personale che non è mai stato alle proprie dipendenze".

LA STORIA - La vicenda era iniziata la scorsa primavera quando la cooperativa R.M. Ha deciso di licenziare i lavoratori e riassumerne solo una parte, con nuove condizioni, in una nuova società. Il 3 agosto scorso, il giudice ha ordinato di reintegrare i 64 lavoratori in esubero, ma la cooperativa non ha dato seguito alla sentenza. Pochi giorni fa, il giudice del lavoro di Milano ha condannato per attività antisindacale la Cooperativa R.M. e il consorzio Gemal, che lavorano per il gruppo GS-Carrefour nel polo di Pieve Emanuele, obbligandoli al reintegro del delegato della Filt-Cgil sospeso dal lavoro per aver organizzato uno sciopero.

"La nostra posizione è chiara - afferma Nino Cortorillo, segretario della Filt Cgil Lombardia - innanzitutto il rispetto della sentenza e il reintegro dei lavoratori, se ciò avverrà immediatamente saremo disponibili a verificare se davvero esistono le condizioni per ricorrere agli ammortizzatori sociali".

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