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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Lotta senza quartiere al gioco d'azzardo: rischio di 6 mila lavoratori senza posto

L'altra faccia della medaglia della politica proibizionista della regione, che colpisce "nel mucchio" le slot e videolottery

L'altra faccia della lotta al gioco d'azzardo: mille aziende in meno e 6 mila disoccupati in più, in un prossimo futuro, a causa delle norme restrittive che la regione Lombardia ha recentemente adottato contro questa pratica. «E' quello che succederà per colpa di una politica discriminatoria, mirata a colpire le aziende dell'intrattenimento», spiega l'associazione Sapar (Servizi apparecchi pubbliche autorizzazioni), che ha organizzato una manifestazione davanti alla sede della Lombardia in occasione del lancio del "Manifesto delle regioni contro la ludopatia".

La stessa Viviana Beccalossi, assessore al territorio, ha del resto snocciolato trionfalmente numeri che parlano di 8 mila slot machines in meno in Lombardia, da quando la legge è entrata in vigore.

L'associazione contesta il metodo: per combattere la ludopatia, cioè la malattia di chi non riesce a fare a meno di giocare, si colpisce indistintamente il gioco in sé, con fortissime limitazioni sui locali. Il criterio della distanza minima di 500 metri da una pluralità di luoghi sensibili pone di fatto fuorilegge quasi tutte le slot e videolottery presenti sul territorio, indistintamente appunto, pensando che il proibizionismo eviti il gioco.

La politica può così propagandare di avere mostrato i muscoli, mentre il vero ludopatico certamente troverà altri modi per soddisfare la sua irrefrenabile voglia di giocare, senza che sia facilmente intercettabile. Fioriranno le bische clandestine? E' possibile. Intanto, secondo la Sapar, le aziende produttrici di slot che potrebbero fallire sono 159, mentre quelle di gestione pronte a chiudere sono un migliaio. L'altra faccia della medaglia dell'atteggiamento proibizionista.

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