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Economia

Milano, «promuovere smart working ma non sia "trappola" per le donne». Il documento di Palazzo Marino

L'invito a promuovere lo smart working per i dipendenti del Comune di Milano e delle società partecipate, ma anche per tutte le aziende del territorio. Con un'attenzione alla parità dei ruoli

Promuovere e rafforzare lo smart working per i dipendenti del Comune di Milano anche dopo la fine dell'emergenza sanitaria. E' il contenuto di un ordine del giorno presentato da due consigliere comunali del Partito democratico, Angelica Vasile e Laura Specchio, e approvato dall'aula di Palazzo Marino.

L'ordine del giorno invita sindaco e giunta a promuovere il lavoro agile anche presso le aziende partecipate dal Comune, nonché quelle in generale presenti sul territorio della Città metropolitana. E a sensibilizzare la comunità sull'importanza di usufruire del lavoro agile coinvolgendo i mobility manager delle aziende e le parti sociali.

Nell'ordine del giorno si legge tra l'altro che l'esperienza di questo periodo di lockdown va «tradotta in una buona pratica ordinaria, affinché il 'balance' tra lavoro e incombenze familiari non riverberi in meccanismi di esclusione delle donne e si promuova, anzi, la condivisione del lavoro di cura e delle responsabilità familiari tra i partner». Un punto qualificante secondo le proponenti. «E' importante non considerare lo smart working come una pratica esclusivamente rivolta alle donne», commenta Vasile: «Non vogliamo che diventi una trappola per le donne e una segregazione in casa per loro». 

«Lo smart working non dev'essere interpretato come una moderna forma di lavoro a cottimo», afferma Specchio: «La flessibilità oraria è senza dubbio una caratteristica necessaria, ma non può costringere i lavoratori ad andare oltre dei limiti consentiti, previsti e conquistati nel corso del tempo. Non si dovrà mai retrocedere sul terreno dei diritti e delle garanzie acquisite». 

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