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Economia

Redditi 2015, Basiglio e Cusago i primi due comuni d'Italia per reddito pro capite

Quattro comuni della provincia di Milano tra i primi dieci. Il capoluogo è 14esimo

Sette milioni di lombardi su dieci milioni di residenti hanno presentato una qualsiasi dichiarazione dei redditi nel 2016 (riferita ai redditi 2015). E la Lombardia è la regione italiana con il reddito medio più alto. E' quanto emerge dalla pubblicazione, da parte del ministero dell'economia, delle analisi sulle dichiarazioni dei redditi, avvenuta l'1 marzo 2017. Circa la metà dei lombardi (tre milioni e mezzo) ha presentato il 730, dato in linea con quello nazionale (19 milioni di 730, 40 milioni di dichiarazioni). 

Ed è Basiglio il comune della provincia di Milano con il reddito medio più alto: 43.737 euro pro capite. Per il comune dell'hinterland sud non è una novità. Segue Cusago con 36.814 euro, poi Segrate, San Donato Milanese, Arese e Milano, ultimo della provincia con reddito medio sopra i 30 mila euro (per l'esattezza, 30.611). In provincia chiudono la classifica Morimondo (18.800 euro pro capite) e Baranzate (18.300 euro pro capite). 

Basiglio e Cusago sono anche i due comuni italiani con reddito medio più alto. Terzo classificato è Torre d'Isola (Pavia) con 34.802 euro medie. Lombardo anche il quarto comune, Tremezzina (Como). All'ottava e nona posizione troviamo Segrate e San Donato Milanese. Il comune di Milano è 14esimo nazionale, primo tra i capoluoghi di provincia. Il secondo è Monza, 32esimo. Il terzo è Bergamo, 42esimo. 

Il reddito medio italiano è di 20.690 euro, con un aumento dell'1,3% rispetto al 2014 tenendo conto della diversa tassazione dei premi di produttività. E' invece di 24.520 euro il reddito medio in Lombardia, il valore più alto d'Italia. Al secondo posto la provincia autonoma di Bolzano, all'ultimo posto la Calabria. 

CEDOLARE SECCA - Per quanto riguarda i redditi da locazione, il dato più interessante è il continuo aumento della scelta della "cedolare secca", con cui il proprietario dell'alloggio paga un'aliquota fissa del 21% sul canone di locazione annuo, oppure un'aliquota ridotta del 10% per i contratti a canone concordato. La "cedolare secca", al quinto anno di applicazione, è stata introdotta nella speranza di fare emergere il fenomeno degli affitti in nero. Sono i lombardi coloro che apprezzano di più la "cedolare secca" al 21%: la scelgono il 21,2% dei soggetti. L'incremento della scelta della "cedolare secca" è stato del 21% a livello nazionale, del 19,56% nel complesso del Nord-Ovest.

BONUS DA 80 EURO - Ha generato polemiche la notizia che alcuni lavoratori sono stati costretti a "restituire" il "bonus" da 80 euro mensili introdotto dal governo Renzi. In realtà, quel bonus era riservato ai lavoratori dipendenti con più di 8 mila euro di reddito e meno di 26 mila euro. Si capisce quindi che, a ridosso delle due soglie, a qualcuno - che non ne avrebbe avuto diritto - è stato dato il bonus e viceversa non è stato dato a qualcun altro che - a conti finali - ne avrebbe avuto diritto. Al di là di questo, comunque, in Lombardia nel 2015 il 51,34% dei lavoratori dipendenti ha beneficiato del bonus, rispetto al dato nazionale del 53%. Le Marche (58,68%) sono state la regione con maggiore incidenza. 

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