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Economia

Riders, incontro in Regione: "Garanzie adeguate per chi lavora nel settore"

L'incontro tra Senna (attività produttive) e le aziende del settore della gig economy

Incontro in Regione Lombardia con le aziende della cosiddetta "gig economy", ovvero il lavoro su richiesta (pronuncia: ghig, in inglese "lavoretto"). Un tema di cui si parla sempre più spesso per un particolare lavoro "gig", quello di fattorino o rider per la consegna a domicilio di pasti caldi.

A incontrare le imprese del settore è stato Gianmarco Senna, consigliere della Lega e presidente della commissione attività produttive nonché imprenditore della ristorazione nella vita privata. L'obiettivo dell'incontro è stato quello di stimolare le aziende del comparto a fornire adeguate garanzie per chi lavora nelle consegne, pur senza dimenticare chi investe: "Ci sono esigenze da entrambe le parti", ha spiegato Senna dopo la riunione.

Secondo il leghista, che ha confermato "massima attenzione alle richieste del comparto" da parte della politica, "è necessario dare quel minimo di garanzie e tutele ai lavoratori", comprese le coperture assicurative. E in particolare il rider dovrebbe "avere un giusto mix tra flessibilità e guadagno". 

Insomma, la tipica flessibilità del lavoro su richiesta, nel quale anche il prestatore può dire "no", non deve portare a paghe misere e nessun genere di garanzia. D'altra parte, senza grande economia di scala "la marginalità" per chi fa questo business "è ridotta ai minimi". "E' il momento - aggiunge Senna - di valutare le problematiche dei riders in maniera seria e definitiva".

Poche settimane addietro, un fattorino ha perso una causa davanti al giudice del lavoro a Milano: l'uomo chiedeva il riconoscimento del lavoro subordinato per essere stato un rider di Glovo da settembre 2016 a marzo 2017, ma il magistrato non gli ha dato ragione visto che lui non aveva alcun obbligo di rendersi disponibile per le consegne né la società aveva obbligo di farlo lavorare.

Sull'altro fronte i sindacati sostengono le varie proteste dei lavoratori della gig economy: l'Usb per esempio chiede l'applicazione del contratto nazionale logistica, norme di sicurezza e salario minimo garantito. E il ministro del lavoro Luigi Di Maio (Movimento 5 Stelle) ha annunciato di lavorare su un contratto collettivo nazionale dedicato ai riders, che comprenda il compenso minimo orario, una tutela Inail e Inps, ma soprattutto il "diritto a non dipendere da un algoritmo", ovvero la "reputazione" del singolo fattorino attraverso l'app.

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