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Poste italiane: organici carenti e lunghe attese per i cittadini

Il sindacato Slp Cisl denuncia, in tutta la provincia, la mancanza di oltre cento impiegati e servizi carenti per gli utenti. Aperta una vertenza contro Poste italiane e, in assenza di risposte adeguate, si minaccia lo sciopero della categoria

Mancano oltre cento impiegati negli uffici postali di Milano e Provincia. A pagarne le spese sono i cittadini che lamentano disagi per un servizio carente e lunghe attese. Il sindacato Slp Cisl Milano è subisto sceso in campo, minacciando, se necessario, lo sciopero della categoria.

"I servizi offerti da Poste Italiane ai cittadini e alle imprese, in città e provincia, sono sempre più in sofferenza per la carenza di personale, sia alla sportelleria che fra i consulenti commerciali e finanziari - si legge in una nota a firma del segretario generale Slp Cisl Milano, Raffaele Roscigno - Il mancato rispetto degli accordi per l’immissione di nuovi addetti negli uffici e per il turn over per pensionamenti e fuoruscite incentivate, stanno compromettendo la tenuta delle quote di mercato e anche i ricavi, con probabili conseguenze sui livelli occupazionali".

Nel denunciare i disservizi, la Slp Cisl ha anche annunciato l’apertura di una vertenza contro l’azienda che, in caso di risposte insoddisfacenti, potrebbe portare a uno sciopero.

“Tra Milano e provincia – spiega ancora il segretario generale-  mancano almeno un centinaio di impiegati agli sportelli e numerosi consulenti commerciali e finanziari. A queste carenze vanno aggiunte le mancate sostituzioni di personale per maternità,  infortuni e malattie gravi e di lunga durata. Non bastasse, l’azienda prevede di aprire 12 nuovi uffici dedicati alle imprese senza che, al momento, sia prevista l’immissione di nuove unità negli organici. Tutto ciò si ripercuote sul servizio e crea gravi disagi all’utenza. Basta entrare in uno dei circa 300 uffici postali del territorio per notare le molte postazioni prive di personale e le file di cittadini e pensionati in coda”.

La vertenza, sottoscritta anche da Cgil e Uil ed alcune organizzazioni di categoria autonome, si inserisce in un momento particolarmente delicato per Poste Italiane, che rischia di perdere importanti quote di mercato consolidate nel tempo.

"Il sindacato è fortemente preoccupato per le strategie di corto respiro attuate dalla direzione, tese a mantenere gli equilibri di bilancio e i ricavi agendo prevalentemente sul contenimento dei costi sul personale e sul mancato adeguamento degli strumenti informatici e delle strutture - ha dichiarato Roscigno - L’eccessivo accentramento decisionale a livello centralerappresenta un limite e un freno in uno dei territori più importanti del Paese e dell’Unione europea che, invece, necessita di decisioni e interventi rapidi per dare risposte alla sempre più impellente domanda di qualità ed affidabilità".

La Spl Cisl ha chiesto all’azienda di investire parte dei propri utili di bilancio per adeguare gli organici ed è in attesa di una convocazione da parte della dirigenza.  
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