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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Tensione al corteo della Mangiarotti: feriti cinque operai

I dipendenti della fabbrica di viale Sarca hanno manifestato contro la chiusura, "per non essere cancellati". In Prefettura ci sono state delle tensioni tra manifestanti e forze dell'ordine

Momenti di tensione nel centro di Milano durante il corteo degli operai della Mangiarotti nuclear a pochi passi dalla prefettura è stato caricato dagli agenti in tenuta antisommossa e cinque lavoratori sono rimasti feriti.

"In Prefettura ci sono state delle tensioni tra manifestanti e forze dell'ordine - ha raccontato Marcello Scipioni della Fiom Cgil - Inizialmente, infatti, il prefetto Gian Valerio Lombardi si era negato e ci sono stati degli scontri, poi ha trovato il modo di ascoltarci e ha detto che verificherà se esistono le condizioni per aprire un tavolo comune di trattativa da lui presieduto".

Due le tappe del "presidio itinerante" organizzato stamani dai lavoratori della Mangiarotti Nuclear, azienda specializzata nella produzione di componenti per centrali nucleari e contenitori per lo stoccaggio delle scorie. Prima davanti al Consolato Francese, poi all'ingresso della Prefettura, i dipendenti della fabbrica di viale Sarca hanno manifestato contro la chiusura, "per non essere cancellati".

Pur avendo vinto la causa che vedeva l'impresa accusata per aver trasferito la produzione in Friuli e in Francia, i lavoratori e le loro richieste sono rimaste fino ad oggi inascoltate ."Noi chiediamo che a Milano si mantenga un centro produttivo complementare a quello che è stato aperto a Monfalcone - ha spiegato uno dei manifestanti - Là a loro conviene perché sono sul mare e, soprattutto, perché possono approfittare degli operai transfrontalieri, una forza lavoro che ha meno pretese; in tal modo i costi si abbassano, è ovvio".

"Anche davanti al consolato, come in prefettura, abbiamo spiegato la nostra posizione: ci stiamo opponendo al fatto che venga prelevato il materiale ancora grezzo dalla nostra fabbrica, per essere poi rifinito negli altri stabilimenti - ha spiegato Scipioni - Spostando le commesse via da Milano, i nostri lavoratori sono stati messi in cassa integrazione straordinaria, in attesa di vedersi chiudere la fabbrica in faccia. E' da dicembre che il presidio davanti ali cancelli della fabbrica continua".

Oltre agli operai, il corteo ha visto la partecipazione degli altri dipendenti della Mangiarotti Nuclear, "anche quelli degli uffici di via Pirelli, che sarebbero gli unici a non perdere il posto - ha concluso il rappresentante della Fiom - L'adesione è stata quasi totale, molto soddisfacente: eravamo più di 200 persone, grazie anche alla presenza di lavoratori di altre realtà di fabbrica che si sono uniti per solidarietà alla protesta dei nostri operai".

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