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Xmetrics, gli occhialini 'bionici' per nuotatori, progettati e fatti a Milano

Un progetto nato a Milano, grazie alla Business School del Politecnico: sarà commercializzato a breve, dopo aver fatto incetta di premi

Tra la Silicon Valley e Milano ci sono quasi 10mila chilometri. Ma il progetto che cinque ragazzi milanesi stanno per commercializzare sembra più frutto di una startup californiana che di un progetto nato grazie alla Business School del Politecnico di Milano. Si tratta di Xmetrics: un activity tracker dedicato ai nuotatori. Tradotto: un apparecchio, grande poco più di un sottobicchiere e che si aggancia agli occhialini, in grado di memorizzare tutte le attività svolte da un atleta durante il suo allenamento in vasca.

L’idea è di Andrea Rinaldo, ex nuotatore professionista. «Grazie alla vicinanza a questo sport ho potuto comprendere a fondo le esigenze del settore — ci ha spiegato —. Poi alle Olimpiadi di Londra ho capito finalmente cosa serviva anche ad un allenatore che doveva seguire contemporaneamente tanti atleti: uno strumento che li affiancasse per migliorare il lavoro senza perdere nessun dato».  Ha fatto appello alla sua esperienza di ingegnere elettronico e, insieme ai suoi amici, con Massimiliano Rosolino come testimonial, ha lanciato una campagna di crowfunding su Indiegogo. L’obiettivo era raccogliere 15mila dollari, ma il contatore si è fermato un po’ più in alto, a quota 23mila.

Così il progetto è potuto partire. Dopo i finanziamenti dei privati sono arrivati i premi, tra cui il premio Fabriq del comune di Milano e l’ambito premio Marzotto. Poi è stato il turno degli investitori, tra cui Breed Reply, che ha creduto fortemente nel progetto. «Abbiamo trovato degli investitori stranieri che si sono legati al progetto a scatola chiusa, cosa difficile in Italia dove gli investitori sono meno propoensi a investire se prima non vedono il prodotto».

Un progetto giusto al momento giusto. «Gli investitori ci hanno seguito con interesse anche perché le nuove tendenze del 2015 hanno tre parole chiave: wearable device, internet of things e big data. Il nostro prodotto analizza i big data ed appartiene alle internet of things, quei dispositivi ti permettono di essere on line, ed è un wearable device, ossia si indossa».

A Marzo Xmetrics arriverà nei negozi. Non fuggirà all’estero. «Non intendiamo scappare dall’Italia, il progetto ha un respiro internazionale — ci spiegano —. La produzione è 100% Italiana e la tentazione di migrare è ridotta. Gli svantaggi potrebbero essere tanti e preferiamo tenere tutto sotto controllo qui».

Quando abbiamo chiesto loro come è stato far decollare la loro impresa all’ombra della Madonnina ci hanno risposto che «non conta dove tu sia collocato geograficamente, gli aspetti fondamentali sono il progetto e il team. Ci sono contesti che facilitano come Berlino o Londra, dove vi è la così detta contaminazione delle idee che ti permette di trovare figure che hanno già ricoperto un determinato ruolo innovativo».

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