Super aperti di domenica, Majorino: "Non sempre i diritti dei lavoratori sono calpestati"

Gianni Morandi ha ritenuto opportuno fare "dietrofront": mai più la spesa alla domenica. Colpa di un selfie con carrello della spesa postato nel giorno di "festa", che ha scatenato il putiferio tra i suoi fans su Facebook: e i diritti dei lavoratori?, chiedeva la maggior parte di loro. 

La questione è aperta, così come (ormai) sono aperti molti supermercati. Alla domenica e anche di sera. Addirittura 24 ore su 24. Nel dibattito si è inserito, sempre su Facebook, anche l'assessore milanese al welfare Pierfrancesco Majorino. «La spesa di domenica mi è capitato di farla diverse volte, anche di recente, e pure dopo le 21», ha scritto. Per poi aggiungere: «Il tema non è per forza quello di impedire l'apertura domenicale dei centri commerciali ma, semmai, tutelare le cndizioni di chi vi lavora. Perché in alcuni casi l'apertura domenicale può essere un micidiale strumento di sfruttamento. In altri proprio per nulla».

Il tema divide. Chi invoca i diritti per i lavoratori, chi al contrario fa notare che le città moderne sono organizzate sul "sempre aperto", non solo per i turisti ma per tutti. Per non parlare del fatto che il lavoro nei giorni festivi non è "esclusivo" del settore commercio. Innumerevoli servizi (dai trasporti agli ospedali) comportano turni festivi e notturni, e nelle "vecchie" fabbriche a ciclo continuo la stessa cosa.