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Economia

Università: a Pavia il 30% degli studenti non pagherà le tasse

Decisa la "no tax area" per tutti coloro che hanno redditi inferiori a 23 mila euro di Isee

L'Università di Pavia sceglie la strada dei tagli (netti) alle tasse: 3 studenti su 10 non pagheranno più, grazie all'introduzione di una "no tax area" fino a 23 mila euro di Isee. Una decisione importante che segue quelle già prese dalla Statale e dalla Bicocca, a Milano, ma in modo molto più deciso. E non solo: le tasse saranno ridotte anche per coloro che hanno un Isee fino a 72 mila euro. Aumenti, invece, per chi va oltre questa soglia.

La Legge di Stabilità chiede a tutte le università italiane di ridurre le tasse per i meno abbienti, quindi la strada è stata tracciata in realtà dal Legislatore nazionale. Ma poi sta all'autonomia del singolo ateneo decidere come e quanto ridurre. La scelta pavese è decisamente coraggiosa, come ammette anche il rettore Fabio Rugge, storico delle istituzioni politiche, al vertice dell'ateneo dal 2013. «Una scelta - afferma - che rende ancora più accessibile il nostro ateneo. Questa è la nostra idea di università: aperta e prestigiosa».

L'ateneo di Pavia si posiziona quindi in aperta competizione con quelli milanesi, vista la distanza di meno di mezz'ora di treno da Milano con il pregio (per chi lo ritiene tale, s'intende) di una città più piccola e "vivibile", prettamente universitaria, e una storia di tutto rispetto: l'università, fondata nel '300, è una delle più antiche del mondo.

Uno sconto è previsto anche per gli iscritti ai dottorati di ricerca mentre gli studenti extracomunitari, se non possono produrre una certificazione sul reddito della famiglia di provenienza, pagheranno in base ad un coefficente calcolato sulla ricchezza generale del proprio Paese.

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