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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Tumori, al San Raffaele una tecnica che "allena" il sistema immunitario

Potenziare il sistema immunitario dello stesso paziente, addestrandolo ad aggredire un tumore del sangue. Si può riassumere così la tecnica di "immunoterapia cellulare adottiva" messa a punto al San Raffaele

Potenziare il sistema immunitario dello stesso paziente, addestrandolo ad aggredire un tumore del sangue. Si può riassumere così la nuova tecnica di "immunoterapia cellulare adottiva" messa a punto dai ricercatori del San Raffaele di Milano, pubblicata oggi su Nature Medicine.

Questo approccio, chiamato dagli specialisti 'Tcr gene editing', si basa sul presupposto che il sistema immunitario è già di per sé un'arma molto potente contro i tumori: non a caso, negli ultimi decenni sono stati condotti studi clinici sperimentali basati sui linfociti T, cellule immunitarie capaci in alcuni casi di riconoscere ed eliminare le cellule del cancro. Purtroppo queste cellule sono molto rare, e spesso non bastano per eliminare l'intero tumore.

Gli esperti del San Raffaele, invece, hanno messo a punto una procedura che permette di moltiplicare rapidamente i linfociti T specifici per un tumore; questi linfociti 'anti-cancro' sono generati in laboratorio in modo da sviluppare un alto numero di recettori, che a loro volta riconoscono il tumore in modo molto specifico: in questo modo, le cellule 'killer' della malattia aggrediscono proprio le cellule 'impazzite'.

"Questa tecnologia - spiegano i suoi realizzatori - consente dunque di produrre, potenzialmente per ogni paziente, linfociti T efficaci e sicuri quanto i linfociti T anti-tumorali naturali". La terapia però è ancora in fase pre-clinica, ovvero non è ancora stata testata sull'uomo: "Il passo successivo per questa strategia innovativa per l'immunoterapia del cancro - conclude Chiara Bonini, coordinatrice dello studio e responsabile dell'Unità di Ematologia Sperimentale del San Raffaele - è la produzione di reagenti e protocolli utilizzabili in contesto clinico".

Ovvero, gli esperti stanno mettendo a punto tutte le sostanze e le procedure per rendere questa creazione di linfociti anti-cancro uno standard da applicare anche all'uomo, nell'ottica di farla diventare nel prossimo futuro una terapia sempre più efficace (fonte: ansa).

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