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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

La regione contro le vendite per beneficenza: norme più restrittive

Obbligo per i comuni di formulare un "Piano delle vendite per beneficenza". Tra le norme, la "distanza minima" rispetto ai negozi e, prossimamente, i criteri per individuare le aree adatte

La proposta era stata avanzata e ora c'è l'ufficialità: in Lombardia entrano in vigore forti limitazioni sulle vendite benefiche, ad esempio (ma non solo) di fiori. Trenta favorevoli e ventiquattro contrari per introdurre regole più restrittive per le "cessioni a fini solidaristici" di fiori, manufatti o "altra oggettistica".

Nel testo presentato in aula si prescrivono varie norme. I comuni - per esempio - dovranno deliberare il "Piano comunale della cessione a fini solidaristici". Questo per "promuovere la corretta coesistenza" tra i negozi tradizionali e i banchetti di beneficenza. La regione, a sua volta, predisporrà le linee guida, a cui i comuni dovranno attenersi per scegliere le aree comunali da destinare a queste attività, con l'obiettivo anche di promuovere "un avvicendamento" delle categorie merceologiche. 

Non solo: le vendite per beneficenza dovranno realizzarsi "prevalentemente" nell'ambito di "eventi culturali e aggregativi". E dovrà essere prevista addirittura una distanza minima tra i negozi e i banchetti. 

Insomma: una nuova legge, prossimamente nuove linee guida, addirittura un "Piano comunale" per disciplinare i banchetti di solidarietà. Chiarissimo l'intento di rendere difficile la vita alle associazioni benefiche. Le azalee contro il cancro non vengono vietate, ma con queste nuove regole sarà più difficile incontrarle. "Si è voluto intervenire con metodi punitivi, è grave", ha commentato Agostino Alloni del Pd spiegando il voto contrario del suo partito. 

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