Adolfo wildt e il monumentale. Una finestra sul novecento con tour guidati gratuito
L’associazione nazionale ITALIA LIBERTY ha pensato per voi di aprire una finestra sul Novecento con una passeggiata gratuita. Domenica 1 marzo 2020 alle ore 10:00 appuntamento ai cancelli del Monumentale di Milano per conoscere a tutto tondo la figura di Adolfo Wildt con due visite guidate gratuite condotte dall’esperto Mirko Agliardi.
La visita guidata aperta al pubblico al cimitero monumentale di Milano è come, da copione, tutta incentrata sulla figura di Adolfo?Wildt. Cade esattamente il?1 marzo?1868 la sua nascita in quel di Milano.?
Commenta il Presidente dell’associazione, PhD Andrea Speziali <>.
APPUNTAMENTO – Domenica 1 marzo 2020 alle ore 10:00 all’ingresso del Cimitero.
Due visite guidate gratuite: Primo turno dalle 10:00 alle 12:00, secondo dalle 15:00 alle 17:00.
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria via mail: info@italialiberty.it entro sabato 29 febbraio 2020 alle ore 20:00. Massimo 40 persone a visita.
I soci dell’associazione Italia Liberty hanno accesso prioritario, per aderire www.italialiberty.it/associazione (è possibile regolarizzare l’iscrizione versando la quota associativa prima dell’inizio del tour). Per urgenze 334 3575131 | 320 0445798.
IL PERCORSO - Iniziamo brevemente con una introduzione sul cimitero e la sua storia per passare direttamente alle opere di Adolfo?Wildt.??
La prima che si incontra entrando nell’emiciclo sulla destra è la tomba della famiglia?Bistoletti?(1927) con la scultura “La casa del Sonno”; si prosegue verso il ‘riparto’ acattolico dove troviamo la tomba dell’editore Ulrico Hoepli e della sua famiglia (1924) caratterizzata dal marmo bianco con un libro aperto; alla stessa altezza ma dalla parte opposta giungiamo nel riparto israelitico con la tomba dedicata a Cesare Sarfatti (1924) marito della critica d’arte Margherita Grassini Sarfatti; si prosegue lungo il viale centrale che caratterizza la fisionomia del cimitero monumentale, e oltrepassata la Necropoli, si apre a settentrione in uno slargo, l’edicola Chierichetti (1921) importante famiglia di industriali nonché grandi committenti di?Wildt, che si contraddistingue per le imponenti croci. E facendo giusto due passi accanto alla Chierichetti troviamo, nel riparto XV, la porta monumentale con il gruppo ‘Et?Ultra’?dell’edicola?Korner?(1929) progettata da Giulio Ulisse Arata, mirabile fusione in bronzo con i due corpi esangui che si giurano fedeltà eterna.??
Proseguendo verso levante troviamo l’ultima opera dello scultore realizzata per il cimitero monumentale ovvero l’erma di Giovanni Zucchetti (1930) molto rimaneggiata a causa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale. Sempre dalla parte di levante ma più vicino al tempio crematorio compare quasi nascosta la tomba dedicata a Carlo Cena (1920-21) una delle primissime opere cimiteriali?wilditiane, dove venne sepolto l’architetto?Agnoldomenico?Pica.??
Passeggiando nella parte terminale ed oltrepassato il tempio crematorio, accanto ad uno straordinario Arrigo?Minerbi?e il suo monumento Dell’Avalle, troviamo quasi per caso il sublime volto della ‘Vergine’ (1924) per la tomba di Guido Mosca e consorte, tra i più acclamati e apprezzati lavori eseguiti da Adolfo?Wildt. Ritornando in direzione dell’uscita del cimitero ci soffermeremo, nel rialzato di ponente, sul monumento Ravera (1929) una delle ultime opere eseguite dallo scultore, per cui rappresentò una madonna idealizzata accompagnata da tre pargoletti, tragicamente scomparsi.??
Last?but?not?least, il monumento della famiglia di Adolfo?Wildt?realizzato da Giovanni Muzio nel 1931, anno della morte di?Wildt, contraddistinta dalle due?maschere funebri?dei coniugi Adolfo e Dina Borghi eseguite in bronzo dal figlio Francesco?Wildt. Il monumento presenta il famoso Autoritratto eseguito in marmo tra il 1906-09 considerato uno dei massimi capolavori dell’estetica?wildtiana.??
Verranno citate anche le due opere non più presenti nel cimitero monumentale: la prima opera realizzata per il cimitero milanese fu la cosiddetta ‘Madre adottiva’ (1916) mirabile bronzo disgraziatamente bombardato nella seconda guerra mondiale e il monumento, ora trasportato nel museo d’arte moderna di Cento (Ferrara), dedicato alla memoria del pittore Aroldo?Bonzagni.?
In totale vedremo dieci iconiche opere di Adolfo?Wildt, capostipite e dimenticato caposcuola di una tradizione scultorea funeraria che diede i suoi frutti attraverso allievi diretti – come Lucio Fontana, Fausto Melotti, Luigi Broggini e Werther?Sevèr?- ed indiretti (scultori degli anni ‘40-’50).??
Qua e là, tra un’opera e l’altra ci saranno brevi descrizioni delle tombe e delle opere che incontreremo durante il nostro percorso, alla riscoperta dell’ultimo scultore dopo Antonio Canova.??
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Il conduttore Mirko Agliardi: Vorrei introdurvi subito nel mondo di Adolfo?Wildt?e il tour, spiegandovi la passione che mi ha portato ad amare follemente questo artista. Innanzitutto sono natio di Milano e studio Beni Culturali alla Statale di Milano: da sempre la mia attitudine verso la scultura è stata coltivata attraverso lo studio personale e a scuola, dai banchi del liceo grazie ad una ricerca affidatami proprio sullo scultore milanese. Poi con il tempo da passione vera e propria si è tramutata in ricerca assidua, tanto da aprire nel 2013 il primo blog mai dedicato ad Adolfo?Wildt, con il titolo “Adolfo?Wildt?e la scultura”, seguito su?Facebook?da quasi seimila persone e presente anche su Instagram.??
Parallelamente mi sono focalizzato sulla scultura a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento e anche sulla scultura tra le due guerre mondiali in Italia, senza tralasciare i modelli antichi: dalla statuaria classica greco-romana, al Barocco, dal Rinascimento lombardo a Rodin, attraversando il Manierismo scultoreo.?Tutti temi cari al nostro?Wildt.??
Semplicemente perché ai più rimane sconosciuto, così misterioso e sfuggente...?