Arriva la seconda edizione di Tdo milano festival: il festival del teatro dell’oppresso
20 appuntamenti teatrali in cui il pubblico è protagonista, il quartiere Corvetto si fa teatro e l’arte va in scena in case popolari, mercati e centri di accoglienza
Dal 12 al 16 giugno, le piazze, i cortili, le case popolari, il liceo, il mercato comunale di Corvetto ospiteranno il ricco programma di eventi che compongono il Teatro dell’Oppresso Milano Festival organizzato dall’associazione capofila Casa per la Pace Milano, con il contributo del Comune di Milano nell’ambito del progetto #incontriInCorvetto. In cartellone, alcune fra le più interessanti realtà del panorama nazionale e internazionale che operano in ambito teatrale e sociale.
Il tema di quest’edizione è “Radici fuori”. Radici familiari, culturali, valoriali che ci accompagnano per tutta la vita, radici da cui separarsi, radici che crescono e si espandono, che si contaminano con altre radici producendo frutti inaspettati. Un tema quanto mai rilevante, all’interno di un festival che animerà un quartiere periferico del Sud Milano, portando arte e dialogo tra le bancarelle del Mercato Comunale o nei cortili di diverse case di edilizia popolare, per citare alcuni tra i luoghi più curiosi.
Che succede se il pubblico è chiamato a interagire in scena? Se gli spett-attori possono trasformare una storia e deciderne gli esiti? Se il teatro diventa una palestra relazionale, un linguaggio di ricerca sulla risoluzione dei conflitti sociali? Un viaggio fra identità e comunità, in un quartiere coraggioso e curioso come Corvetto, che vuole guardarsi dentro per camminare verso la trasformazione.
Il Teatro dell’Oppresso è un metodo ideato da Augusto Boal durante la dittatura brasiliana e diffuso in oltre 100 paesi; si pone l’obiettivo di disinnescare meccanismi oppressivi nei quali siamo coinvolti quotidianamente, in modo partecipativo e dinamico. Il teatro è utilizzato come mezzo di osservazione, conoscenza e cambiamento della realtà interiore e sociale: un valido supporto all’analisi dei contrasti, alla sensibilizzazione, alla costruzione del senso di comunità, alla terapia e riabilitazione, nonché alla legislazione.