Bach incontra l’elettronica di Matthieu Mantanus: nasce BachBox
L’incontro con l’elettronica è fulminante per Matthieu Mantanus, un musicista classico dalla natura curiosa, a cui va stretta qualunque tipo di definizione. La sua ultima fatica, BachBox, prende il via dalla sua personalissima ricerca di un nuovo genere musicale, che nasce dalla destrutturazione armonica delle variazioni di Bach, per fondersi con la musica elettronica. Questo lavoro innovativo, che va ben oltre il già sentito, vedrà la luce col lancio del nuovo album, venerdì 16 febbraio alle 18.30, sul palco Smeraldo di Eataly, piazza XV Aprile, assieme al robot musicista Teotronico, conosciuto in tutto il mondo per le sue incredibili capacità tecniche e la sua simpatia.
Dal mese di marzo Mantanus sarà impegnato con una prima serie di concerti milanesi. Dal classico all’elettronica: il guizzo creativo diventa arte. Per Mantanus è stata galeotta l’installazione dell’Ableton sul suo computer, per fare quello che lui definisce un “giro di ricognizione” in un universo tutto nuovo, dal quale viene letteralmente rapito. “Ho scoperto nell’elettronica uno strumento, una chiave verso un mondo senza regole con tutto a portata di mano. – spiega Matthieu - Questo ha risvegliato in me una creatività sepolta dai tempi dell’adolescenza, dai corsi di armonia, contrappunto e composizione. Ho iniziato giocando, ma ben presto mi sono reso conto che dovevo organizzare quel flusso incessante che intasava il mio computer. E così è nata BachBox”. Il suo personalissimo viaggio non può, dunque, che cominciare dal mostro sacro che, forse, più di altri ha contribuito a strutturare la musica occidentale: Bach. E non da un brano qualunque, ma proprio da quello ripreso nelle settimane successive al romanticismo nascente di Intimacy, un concerto di Mantanus dall’impronta onirica e profonda: la Partita BWV 825.