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A Milano un campus internazionale per la Pace

Si conclude il Campus Internazionale di Educazione alla Pace, una settimana di incontri dedicati all'integrazione e alla multiculturalità con il Patrocinio del Comune di Milano

"De-centramento - Centro e periferia": è questo il tema della quarta edizione del Campus Internazionale di Educazione alla Pace, iniziativa promossa dalla parrocchia “Maria Madre della Chiesa” e da Don Giovanni del quartiere Gratosoglio, che ha coinvolto numerose scuole, cittadini ed autorità insieme al Comune di Milano, e che si concluderà venerdì 15 febbraio, a Palazzo Marino.

L’iniziativa

Un ciclo di incontri e di eventi aperti a tutti, dedicati ai temi dell’integrazione, dell'inclusione e della convivenza multiculturale: un momento di riflessione su come il flusso migratorio nelle città europee ed italiane, sempre più intenso da varie parti del mondo, obblighi la nostra cultura a ridefinirsi, includendo nuovi modelli di interpretare la vita, le relazioni, il proprio rapporto con la religione. Un obiettivo che ha varcato i confini del quartiere Gratosoglio - periferia sud di Milano - per raggiungere i luoghi significativi del centro città, coinvolgendo anche il Sindaco Beppe Sala e il Vicesindaco Anna Scavuzzo. Sarà proprio il Vicesindaco, venerdì 15 febbraio nel pomeriggio, a dedicare le conclusioni della settimana a Palazzo Marino.

Gli incontri

Numerosi i momenti di confronto e di scambio dedicati alla multiculturalità e alla riqualificazione delle periferie, come quello di martedì 12 febbraio, quando, presso la parrocchia “Maria Madre della Chiesa”, si è tenuta la serata “Cartoline dal mondo”. Tra i numerosi partecipanti, Massimo Anchini, allenatore, tra gli altri progetti, anche del carcere Beccaria di Milano, Cesare Moreno, presidente dell'Associazione "Maestri di Strada ONLUS" contro la dispersione scolastica e Jovan Djviak, generale e scrittore serbo, dal 1992 bosniaco, che durante l'assedio di Sarajevo e durante tutto il corso delle guerre jugoslave si schierò apertamente con i bosniaci, a favore della creazione di uno stato multietnico ed indipendente. La fiducia di cui hanno bisogno - e che richiedono - i giovani, la necessità di raccontare loro la realtà, ma anche, e soprattutto, la difese della pace: sono questi i temi emersi durante l'incontro. E' la voce di Jovan Djviak che prova a spiegare come "il problema è come all’interno della nostra comunità noi ci rivolgiamo ai nostri vicini: se penso a Sarajevo e alla gioventù di Sarajevo, quello che ha vinto è stato l’amore verso i vicini di casa, verso il diverso”. Un diverso incontrato e raccontato anche mercoledì 13 febbraio, in occasione della veglia interreligiosa alla parrocchia “Maria Madre della Chiesa”, alla presenza dell’Arcivescovo di Milano e di vari esponenti di altre religioni, con la partecipazione del Sindaco Sala.

E poi ancora: riflessioni, laboratori creativi, visite alla città. In una cinque giorni dedicata ai giovani, alle periferie, al loro futuro. Al nostro futuro.

Maggiori informazioni sul sito dedicato.

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