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Colazione #invivavoceconvoi: perché la balbuzie non sia un tabù

Colazione #invivavoceconvoi: un’iniziativa dell’Associazione Vivavoce per famiglie e insegnanti. Dalle 8 alle 9 in via Pergolesi 8 a Milano da martedì 17 a venerdì 20 dicembre per parlare di balbuzie davanti a un caffè

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Il Natale alle porte, tempo in famiglia, più tempo per parlare. E se parlare è un problema? Se le parole faticano a uscire? Da martedì 17 a venerdì 20 dicembre l’Associazione Vivavoce, costituita dagli ex pazienti del Centro Medico Vivavoce e presieduta da Camillo Zottola, propone la “colazione in Vivavoce”. Un regalo per tutti i genitori e gli insegnanti che sentono che qualcosa non va nel modo di parlare del proprio figlio e di un allievo e vorrebbero capirne di più per aiutarlo. Dalle 8 alle 9 per quattro giorni ex-allievi, tutor e psicologi del Centro Medico Vivavoce, in via Giovanni Battista Pergolesi, 8 a Milano risponderanno in modo informale ma professionale davanti a un caffè, a un biscottino o a una tisana a tutte le domande sulla balbuzie. A 100 metri dalla metropolitana MM1 e 2, fermata Loreto, il Centro offrirà l’opportunità di comprendere le emozioni e di sfatare alcuni luoghi comuni attorno alla balbuzie. Vi sarà capitato di sentir dire a un bambino che esitava nel racconto: “Stai calmo, rilassati e poi formula bene le parole”. Oppure ancora: “Vedrai che quando ti metti tranquillo, passa tutto e le parole escono”. O forse: “È tutta colpa dell’ansia. Vedrai che appena passa, riesci a dire ciò che pensi”. È bene spiegare, ad esempio, che l’ansia “anticipatoria” associata alla paura di balbettare è un effetto delle precedenti esperienze di balbuzie e non la loro causa. L’ansia anticipatoria rischia però di aggravare la balbuzie. Essa genera nel corpo alcune risposte primitive di difesa, fra cui l’irrigidimento dei muscoli e l’alterazione della frequenza respiratoria. Entrambe queste condizioni possono avere un’influenza importante sulla fluenza e sui comportamenti motori secondari di chi balbetta, amplificando il problema. Ugualmente, alcuni luoghi comuni associano ancora la balbuzie a esperienze traumatiche. Questo pensiero è così radicato che i genitori possono arrivare a convincersi che siano i loro comportamenti la causa della balbuzie. I dati scientifici non supportano in alcun modo questo stereotipo, anzi mostrano che non c’è alcuna correlazione tra i cosiddetti “traumi infantili” e l’insorgenza della balbuzie. Nella maggior parte dei casi essa emerge spontaneamente durante l’infanzia (tra i 2 e i 4 anni di età), in un periodo fondamentale per lo sviluppo delle funzioni cognitive superiori, tra cui il linguaggio. È durante questi anni che le lievi anomalie cerebrali, riscontrate nelle persone che balbettano, entrano in gioco, causando la manifestazione del disturbo. Ecco per parlare in libertà e sentirsi confortati e supportati da spiegazioni esaustive ma comprensibili, sarà sufficiente, per una migliore organizzazione, segnalare la propria presenza via mail a info@associazionevivavoce.it o via whatsapp al numero 334 728 8188.

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