Combattenti di Renato Gabrielli
COMBATTENTI di nuovo a Milano! Cari amici, dopo le repliche di marzo ad Alta Luce Teatro e la replica speciale, a giugno, presso il Teatro Elfo Puccini, come spettacolo ospite in occasione della 26ª edizione del Premio Hystrio, lo spettacolo COMBATTENTI torna a Milano nel cartellone del PACTA SALONE in Via Dini! Passate parola!!! PER INFO E PRENOTAZIONI: www.pacta.org biglietteria@pacta.org promozione@pacta.org tel: 02.36503740 ufficio scuole: ufficioscuole@pacta.org da mercoledì 11 a domenica 15 gennaio 2017 PACTA SALONE via Ulisse Dini n.7 / Milano COMBATTENTI di Renato Gabrielli regia Paola Manfredi con Giorgio Branca e Lilli Valcepina aiuto regia Valentina Malcotti scene Salvatore Manzella produzione Teatro Periferico Due non-eroi piccolo-borghesi, di quarant'anni e passa, immersi in quotidiani problemi di sopravvivenza in una grande città del Nord, uniti dalla boxe. Lei ha vissuto sul ring momenti di relativa gloria, ma non ha saputo sfruttarli per garantirsi una sicurezza economica. Gestisce ora una palestra periferica, con impegno vanificato da scarse qualità manageriali. Lui, vecchio boxeur amatoriale, divorziato con figlio adolescente, ha da poco perso il suo impiego di giornalista sportivo e s'ingegna a collaborare con una start-up di social media marketing messa in piedi dal figlio di un ricco amico. È proprio nelle improbabili vesti di consulente di marketing che si avvicina alla campionessa di un tempo, con una proposta che potrebbe cambiare la vita di entrambi. Orari biglietteria: lun/ven dalle ore 16.00 alle ore 19.00 nei giorni di spettacolo: mar/sab dalle 16.00 - dom dalle 15.00 Orari spettacolo: da martedì a sabato ore 20.45, domenica ore 17.00, lunedì riposo COMBATTENTI ha debuttato nel settembre 2014 al Festival dei confini, organizzato da Teatro Periferico, con il sostegno di Fondazione Cariplo, Provincia di Varese, Comunità Montana Valli del Verbano. Nel giugno 2016, in occasione della 26ª edizione del Premio Hystrio, lo spettacolo è stato ospitato al Teatro Elfo Puccini di Milano. LA COMPAGNIA Teatro Periferico di Cassano Valcuvia L'associazione culturale Teatro Periferico è una residenza teatrale che fa parte dell'Associazione Être (Esperienze teatrali di residenza). Ha la sua sede nel teatrino liberty di Cassano Valcuvia, piccolo centro in provincia di Varese al confine con la Svizzera. Qui organizza una scuola di teatro, una stagione teatrale, giunta alla sesta edizione, che ospita compagnie provenienti da tutta Italia, e il festival estivo "dei Confini". La ricerca artistica del gruppo si sviluppa su tre direttrici: la nuova drammaturgia, cui è intitolata l'ultima stagione (nel 2015 sono stati prodotti tre nuovi spettacoli, due dei quali inediti, scritti appositamente da Tommaso Urselli e da Renato Gabrielli), la pedagogia e la memoria dei luoghi, con un lavoro accurato di raccolta di storie. "Mombello - Voci da dentro il manicomio", che mostra la realtà dell'ex-ospedale psichiatrico di Mombello, è l'ultimo esempio di prodotto artistico realizzato nel rispetto della singolarità del luogo e sarà rappresentato all'interno degli ex ospedali psichiatrici di otto città italiane, in occasione di un viaggio nell'autunno del 2015. Teatro Periferico è sostenuto da Regione Lombardia, Provincia di Varese e Comunità Montana Valli del Verbano. www.teatroperiferico.it Qui non si racconta una vicenda di boxe eroica e proletaria, con tanto di riscatto sociale, ascesa e caduta dell'eroe o dell'eroina protagonista. Né si vuole rappresentare o imitare con mezzi teatrali il pugilato. Certo, per le due figure che porteremo in scena, quella disciplina sportiva è importante. Grazie alla boxe si trovano, si piacciono e dispiacciono, cercano insieme una via d'uscita da annosi vicoli ciechi. Ma si tratta di due non-eroi piccolo-borghesi, di quarant'anni e passa, immersi in quotidiani problemi di sopravvivenza in una grande città del Nord. Lei ha vissuto sul ring momenti di relativa gloria, ma poi non ha saputo sfruttarli per garantirsi una sicurezza economica. Gestisce una palestra periferica, con impegno vanificato da scarse qualità manageriali. Lui, vecchio boxeur amatoriale, divorziato con figlio adolescente, ha da poco perso il suo impiego di giornalista sportivo. S'ingegna a collaborare con una start-up di social media marketing messa in piedi dal figlio di un suo amico ricco. Ed è proprio nelle improbabili vesti di consulente di marketing che si avvicina alla campionessa di un tempo, con una proposta che potrebbe cambiare la vita di entrambi. Ai nostri personaggi - e anche a noi - no interessa il tema del pugilato come veicolo di violenza, o viceversa pratica di contenimento, o di sublimazione poetica della violenza. Paradossalmente, è nelle sue regole, nonché nell'obbligo di costante presenza a se stessi, nel corpo, che risiede il suo fascino, a contrasto con un mondo fuori dal ring in cui i conflitti appaiono sempre più immateriali, sregolati, affidati a nessun arbitro. Ma Combattenti è anche e soprattutto una storia d'odio-amore per nulla romantica tra un uomo e una donna lontani dai ruoli convenzionali, irrequieti esemplari di quell'età matura che ancora non si arrende all'evidenza delle delusioni. (Renato Gabrielli) Non è frequente che mi cimenti nella messa in scena di un testo preesistente al lavoro in sala. Di solito curo la regia di spettacoli che si scrivono "da soli", di pari passo con il lavoro degli attori. Ma stavolta ho chiesto a Renato di scrivere per noi Combattenti ed è arrivato, puntuale, il copione. E ora, da dove comincio? Resto in ascolto, mi dico. Voglio capire con esattezza cosa dice l'autore. Vediamo dove mi porta. Allora mi tengo un passo indietro e sento dalla viva lettura degli attori qual è la precisa dinamica della storia. Devo fuggire dalle interpretazioni affrettate e troppo autoreferenziali. Dall'ascolto attento nascono visioni: le mie messe in scena sono sinestesie. Eppure Combattenti non ha scenografia. Quattro sgabelli, una corda. Strano, dato che nei miei lavori l'immagine pittorica è continuo riferimento. Ma nel testo di Renato la parola non è tanto annunciatrice di immagini, quanto di azione scenica. Agli attori è richiesta grande capacità attiva e reattiva (attacco e difesa), ritmo, padronanza dello spazio, destrezza nello schivare le messe all'angolo e precisione negli affondi. Lo spettacolo parla di sconfitte. La sconfitta di un uomo, la sconfitta di una generazione. La mia. Una generazione che si trova, stralunata, in un mondo che non le corrisponde, una generazione che tuttavia resiste, che cerca ragioni, motivazioni, che tenta di stare al passo, pur sentendosi talvolta inadeguata. Parla di una donna, figlia del decennio dopo, quello degli yuppie, che dirige una palestra e non riesce a far quadrare i conti, lei che ha vinto, che è stata campionessa e ora si accontenta. O forse no. E parla di molto altro, certo, ma soprattutto della relazione tra questo uomo e questa donna, che nasce e finisce come un incontro di boxe: lento e cauto l'avvicinamento, viscerale, pieno di colpi, cadute, risalite, finte e controfinte il corpo a corpo, affaticato e sfinente il distacco. (Paola Manfredi) Teatro Periferico - Via IV Novembre, 4 - 21030 Cassano Valcuvia (Va) Info e prenotazioni: 334.1185848 / 338.6020892 / info@teatroperiferico.it / www.teatroperiferico.it Seguici anche su Facebook > Teatro Periferico Cassano Valcuvia © 2015 - Associazione Culturale Teatro Periferico - Partita IVA 03260020122