Frank London in concerto al Teatro Manzoni il 24 gennaio
Frank London, acclamato trombettista, amato e popolarissimo solista dei Klezmatics, poeta della cultura musicale yiddish, con The Glass House Project ricorda le vittime della Shoa in Ungheria nel 1944 e la famosa Glass House (Casa di Vetro, Üvegház), in cui il diplomatico svizzero Carl Lutz dette rifugio a migliaia di ebrei a Budapest. Lutz (1895-1975) salvò 62.000 ebrei dalla deportazione verso i campi di concentramento nazisti. Un’impresa ora riconosciuta come lo sforzo di salvataggio più grande che sia stato intrapreso nell’Europa dominata dai nazisti, ma per più di cinquant’anni rimasta a giacere tra gli archivi governativi e i documenti di famiglia. La biografia racconta come Lutz, console svizzero a Budapest dal 1942 al 1945, abbia sfidato tutte le regole diplomatiche rilasciando documenti di protezione per decine di migliaia di ebrei ungheresi e mettendo a rischio la propria vita. Accompagnato da uno stuolo di artisti straordinari provenienti delle Americhe (come il chitarrista Aram Bajakian e il contrabbassista Pablo Aslan), dall’Ungheria e da Israele, London ripercorre le vicende di Lutz e della Casa di Vetro, facendo uso di una molteplicità di antiche fonti musicali ebraiche e zingare e creando un affresco intenso quanto lirico e appassionante.