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Cultura Duomo / Piazza della Scala

Palazzo Marino diventa un museo con quattro nuove sale

Quattro sale "inedite" verranno aperte al pubblico. Tutti i dettagli delle visite

Quattro nuove sale finora chiuse al pubblico, ma soprattutto la trasformazione in "Palazzo Museo". Palazzo Marino, la sede storica del comune di Milano, si apre a turisti e milanesi a partire dal 2 giugno, giorno della festa della Repubblica, grazie alla parternship firmata con la Banca popolare di Milano. Sono previste audioguide in dieci lingue, la riapertura dell'ingresso principale di piazza Scala (più facile per i disabili), un punto di accoglienza al piano terra, un'app gratuita (dedicata ai bambini) in italiano, inglese e francese. 

L'obiettivo è di arrivare a 10 mila visitatori complessivi nel 2015. "Palazzo Marino è da sempre la Casa dei milanesi, un luogo bellissimo pieno di storia e di arte, che già oggi è possibile visitare. Sono, infatti, migliaia le persone, la maggior parte studenti, che entrano per scoprire il Palazzo dal punto di vista culturale, ma anche per vedere e capire come funziona il governo della città passando per la sala giunta o l'aula consiliare", ha spiegato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. "Visitare Palazzo Marino con nuove sale aperte al pubblico e conoscerne i tesori è un’occasione unica che si può realizzare anche grazie alla proficua collaborazione tra le istituzioni pubbliche e private, una strada che stiamo percorrendo con risultati molto positivi per tutti".  

Il 2 giugno, il palazzo sarà aperto dalle 10 alle 20 per la festa della Repubblica, con le esibizioni della banda della polizia locale e della civica orchestra di fiati. In questa occasione saranno anche aperte le nuove sale, oltre alle consuete Sala Alessi, aula del consiglio comunale, Sala dell'Urbanistica, Sala Gialla, Sala Verde - Marra, cortile d'onore, e poi al primo piano il Loggiato e la Sala dell'Orologio. 

Le visite, dal 3 giugno, dureranno 45 minuti con accompagnatore e audioguida (inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo, cinese mandarino, portoghese, giapponese, arabo moderno standard, oltre naturalmente all’italiano). Si svolgeranno ogni martedì, mercoledì e venerdì, senza prenotazione, cinque volte al giorno, nei seguenti orari: 9.30, 10.30, 11.30, 14.00, 15.00. Per ottimizzare l’organizzazione delle visite, verrà aperto lo storico accesso principale di Palazzo Marino da piazza Scala, situato a sinistra dell’attuale portone di ingresso.

SALA DELLE TEMPERE

La prima delle quattro sale "inedite" è anche quella in cui entreranno direttamente i visitatori: verrà allestito un punto accoglienza con brochure e audioguide. Uno dei dipinti raffigura il conte Tommaso Marino, cui si deve la costruzione del palazzo. La sala ospita quattro grandi tele che raffigurano episodi della vita dei santi Pietro e Paolo, provenienti dalla Villa Litta Modignani. Si ritiene che le opere possano essere attribuite a un ignoto pittore romano, forse attivo intorno al 1630. In questa stanza le pareti (rivestite in carta dipinta in trompe-l’oeil) simulano gli antichi cuoi di Cordoba, con zoccolature in finto marmo.

SALA DEGLI ARAZZI

In questa sala sono presenti degli antichi arazzi che illustrano alcuni episodi tratti dalla vita dell’imperatore romano Marco Aurelio (in particolare, il Trionfo di Marco Aurelio, l’episodio in cui l’imperatore raccomanda il figlio Commodo ai filosofi e quello in cui incontra i medici). Non mancano però le storie mitologiche: nell’ultimo arazzo, che fu tessuto in una bottega di Bruxelles nel XVI secolo (forse uno dei più antichi delle collezioni municipali), sono rappresentati gli eroi Perseo e Bellerofonte mentre combattono contro le belve.

SALA DELLA TRINITA' 

All’interno di questa stanza, che sembra quasi una cappella gentilizia, sono stati inseriti nel muro alcuni affreschi strappati provenienti dall’antica chiesa tardo manierista di San Vito in Pasquirolo. Si possono ammirare la Trinità, due angeli e la partenza di San Vito attribuiti all’opera di Giovan Mauro della Rovere detto il Fiammenghino (1575-1640). Si è scelto di collocare questi affreschi in questa sala perché è proprio qui che, secondo la tradizione, si trovava in origine l’oratorio. Sempre in questa sala si trova un affresco cinquecentesco, proveniente dal monastero benedettino femminile di san Vincenzino, attribuito a Giovanni da Lomazzo - cugino della moglie di Bernardino Luini e probabile erede della sua bottega - in cui è rappresentato San Vincenzo Martire in abito da diacono e con l’attributo iconografico che ne ricorda il martirio, cioè la pietra della macina con cui fu gettato in mare.

SALA DELLA RESURREZIONE

Anche in questa sala si trovano affreschi strappati provenienti dal monastero di San Vincenzino: si tratta di una serie dedicata alla vita di Cristo, sempre ricondotta al pennello di Giovanni da Lomazzo. Ne fanno parte: la Salita al Calvario, la Deposizione nel Sepolcro, la discesa al Limbo oltre a un affresco raffigurante San Lorenzo con la graticola, simbolo del suo martirio, mentre a lato, posti all’interno di una finta cornice architettonica, un “Noli me tangere” e un’Adorazione del Bambino.

Nuove Sale a Palazzo Marino

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