Danny e il profondo mare blu (una danza apache)
Dal 11 al 13 e dal 18 al 20 marzo Teatro Delfino, P.za Piero Carnelli ore 21 - domenica ore 16. Danny e il profondo mare blu è uno spettacolo con un ritmo fortemente cinematografico e con atmosfere thriller; la drammaturgia è di John Patrick Shanley, (Premio Oscar per "Stregata Dalla Luna". Premi Pulitzer e Tony per "Il Dubbio"); in scena due grandi attori, Laura Anzani e Leonardo Sbragia (nipote del grande Giancarlo Sbragia).
Un bar, un incrocio in mezzo al nulla. Due anime perse che si ritrovano per dimenticare i loro dolori. Qui la violenza è ricorrente, nel vocabolario e nei gesti. Roberta provoca - Danny minaccia, Roberta seduce - Danny non si fida. Tutto è nel combattimento, è un duello senza tregua che deve determinare il posto di ognuno.
La ragazza torturata non smette di muoversi, cercando di evacuare l'eccessiva energia. L'uomo, al contrario, vuole il riposo dell'immobilità. Il loro dolore urla, è palpabile: che sia qui, che sia nel Bronx o altrove, ovunque, nel mondo c'è la stessa sofferenza, solitudine e lo stesso sentimento di abbandono.
John Patrick Shanley scrive questo incontro atipico con uno stile ultrarealista. Ci dà il sottotitolo, Una Danza Apache, per farci ricordare i duri e puri della malavita di Montmartre di Parigi anni trenta e quaranta dove regnavano i gangster alla Jean Gabin - duri ma con un cuore grande.
Con la sua ostinata volontà di scrivere il quotidiano, il suo messaggio diventa universale. Qualche istante di felicità valgono tutti i sacrifici. Per accedervi è il nostro cuore che bisogna aprire. Il testo è crudo, violento, sensuale, ma non volgare - è un inno all'amore.