Fabio Cerbone presenta Neil Young & Crazy Horse
Nella multiforme e imprevedibile carriera di Neil Young, i Crazy Horse sono stati un punto fermo che si è presentato puntuale a un ciclico appuntamento che prosegue da mezzo secolo: proprio quest’anno cade l’anniversario di Everybody Knows This Is Nowhere, il disco che ha inaugurato quel legame che sarà riscoperto e raccontato da Fabio Cerbone nell’incontro di Zig Zag, San Donato Milanese (via Libertà, 10, telefono 02/5272125), in calendario per sabato 9 marzo, a partire dalle ore 17. In cerca di un gruppo per dare forma alla sua carriera solista, Neil Young scoprì sulla costa californiana i Rockets ed è lì che scoppiò la scintilla, affascinato dal sound grezzo, monolitico, elettrico. Il cambio di identità è repentino e biunivoco come ricordava Neil Young: “A un certo punto suggerii di usare il nome Crazy Horse, in onore del grande capo indiano Cavallo Pazzo. Ai ragazzi piacque. Neil Young con Crazy Horse e non Neil Young e Crazy Horse. C’era una differenza. Non sono sicuro del perché, ma mi piaceva essere diverso. Mi piaceva essere con loro. Come se fossimo insieme, non separati”. Insieme incidono alcuni degli album più belli e potenti di Neil Young: tra gli altri il suo esordio, Zuma (1975), Rust Never Sleeps (1978), Ragged Glory (1990), Weld/Arc (1991), Sleep With Angels (1994), Psychedelic Pill (2012). “Con i Crazy Horse può succedere di tutto” diceva Neil Young, ma in realtà il granitico minimalismo di basso e batteria e le furiose cavalcate elettriche delle chitarre sono rimaste una costante che hanno ispirato intere generazioni di musicisti, dai Green On Red e Dream Syndicate fino ai Pearl Jam. Neil Young si alternerà con altre formazioni, a seconda dell’orientamento stilistico e dell’umore, ma resterà sempre legato ai Crazy Horse, come ha ammesso nella sua autobiografia, Il sogno di un hippie (Feltrinelli): “Io adoro i Crazy Horse. Spero di suonare cono loro sin quando vivrò. Ma non suonerò con loro su ogni disco, né posso suonare con loro in ogni tour. Ci sono troppi aspetti della mia musica che devo sempre far accadere e se non fosse per quelle altre cose che faccio, i Crazy Horse non sarebbero così bravi, perché è allora che penso a tutte le volte che non ho potuto suonare con loro perché stavo facendo dell’altro”. Anche per la retrospettiva dedicata a Neil Young & Crazy Horse, come tutti gli incontri di Zig Zag, l’ingresso è libero e gratuito (si raccomanda la puntualità), con degustazione enologica conclusiva. Per ulteriori informazioni: www.zigzaglibricd.com.