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Fausto Melotti. Sul disegno

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

La mostra presenta venti disegni, di cui diciassette realizzati dall’artista per accompagnare la pubblicazione dei due quaderni di “Linee” (1975) e “Linee secondo quaderno” (1978), mai esposti prima assieme e databili ai primi anni Settanta, uno dei periodi più fecondi dell’artista trentino. Il percorso espositivo è arricchito da una serie di sculture e ceramiche, che testimoniano della geniale versatilità dell’artista. Dal 15 Gennaio al 28 febbraio 2018, la Galleria Tonelli di Milano (via Aurelio Saffi 33 angolo corso Magenta) ospita una mostra di grande importanza storica e filologica e di notevole valore artistico. La rassegna dal titolo Sul disegno, curata da Marco Meneguzzo, presenta venti disegni di Fausto Melotti (1901-1986), - di cui ben 18 esposti per la prima volta assieme e databili ai primi anni Settanta, uno dei periodi più fecondi dell’artista trentino. Il percorso espositivo è inoltre arricchito da una ventina di sculture e ceramiche, come il Vaso Sole del 1950, i Bambini del 1953, il Cavallino del 1960, Il grande Contrappunto Piano, nella versione unica, del 1973, uno dei lavori più famosi e importanti dell’artista, o ancora vasi, ciotole e altre ceramiche degli anni cinquanta/sessanta. L’occasione per focalizzare l’attenzione sul disegno di Melotti è data dalla recentissima acquisizione di un gruppo di disegni molto omogeneo: dei venti esposti, ben diciassette sono stati utilizzati per accompagnare la pubblicazione dei due quaderni di “Linee” (rispettivamente nel 1975 e nel 1978) per la casa editrice Adelphi. Sono raccolte di aforismi acuti, pungenti, lirici e talvolta amari che l’artista aveva voluto raccogliere sinteticamente dopo quarant’anni di lavoro, e alla vigilia dell’ultima, felicissima stagione di attività. In questo contesto di rinnovata creatività, la pratica del disegno – come della grafica – diventa fondamentale: non tutti sono progetti di sculture, ma tutti possiedono quella particolare atmosfera di sottile narratività, e stilisticamente si ricollegano ai disegni d’anteguerra, molto più di quanto non si possano ricondurre le sculture degli anni settanta e ottanta a quelle degli anni trenta. A questo proposito, di concerto col curatore Marco Meneguzzo, la Galleria Tonelli ha inteso fornire a collezionisti, studiosi e appassionati uno strumento storico-critico, basato sullo studio analitico di questo gruppo di disegni, che si è concretizzato in un ampio volume, per certi aspetti sistematico, sul disegno melottiano, e sui metodi di comparazione tra disegni e sculture, alla ricerca di temi e stilemi sia comuni che peculiari al disegno e alla scultura. Il risultato è un volume bilingue (italiano-inglese) edito da SilvanaEditoriale, di oltre centocinquanta pagine: un lungo saggio introduttivo del curatore sulla pratica del disegno, precede le singole ampie schede – sempre curate da Meneguzzo – che mostrano apparentamenti e temi ricorrenti nella poetica melottiana, attraverso l’accostamento visivo di disegni e sculture concettualmente vicini a quelli esposti; una biografia “raccontata” curata dalla storica dell’arte Sarah Boglino e una bibliografia completano il volume.

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