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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Fuori Expo per nutrire la vita: le conclusioni tratte dall'incontro del 27 maggio a Milano

Alla Libreria Popolare di via Tadino a Milano, mercoledì 27 maggio, si è svolto l'incontro-dibattito dedicato al delicato rapporto uomo-ambiente e a quello che concretamente si può fare perché il futuro possa essere davvero “sostenibile”, sia dal pianeta che dall'uomo che lo abita.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Alla Libreria Popolare di via Tadino a Milano, mercoledì 27 maggio, si è svolto l'incontro-dibattito dedicato al delicato rapporto uomo-ambiente e a quello che concretamente si può fare perché il futuro possa essere davvero "sostenibile", sia dal pianeta che dall'uomo che lo abita.

Sei specialisti in diverse discipline hanno condiviso riflessioni e proposte che possono portare a una riduzione dell'impatto ambientale e al risparmio energetico, con conseguenti benefici economici e sociali. Ciò che è risultato evidente in ogni intervento è la necessità di un cambio di prospettiva: solo una visione di più ampio e più lungo respiro, porterà l'agire dell'uomo, a tutti i livelli, fuori da un individualismo di facile e immediata soddisfazione, che "brucia" oggi le opportunità per il futuro.

Come allenare quindi il nostro pensiero e cosa fare nella pratica?

Paola Santeramo, presidente dell'Istituto per la Tutela e la Valorizzazione dell'Agricoltura Periurbana, si dichiara preoccupata per la progressiva perdita di territorio agricolo ma crede in una nuova missione dell'agricoltura «cioè l'importanza dell'azione degli agricoltori non solo nella produzione di alimenti di qualità ma anche di servizi ambientali, territoriali e culturali che diventino di beneficio per tutta la società. L'agricoltura è in grado di offrire molto più dei prodotti alimentari, è il nucleo intorno al quale si sviluppano processi in grado di valorizzare numerose attività economiche: dal terziario all'industria, dal turismo all'artigianato alimentare. Ma questo è possibile solo mettendo a punto modelli produttivi che considerino la produzione di un alimento tutt'uno con la riduzione dell'inquinamento, la conservazione delle risorse ambientali e della biodiversità, la realizzazione di azioni educative, terapeutiche e di inserimento lavorativo specialmente per le fasce più a rischio di emarginazione. Nelle aree periurbane la valorizzazione dell'agricoltura polifuzionale può diventare un patrimonio per le città: un giardino dove possiamo accedere a prodotti freschi, dove possiamo comunicare, contemplare, incontrare, ascoltare.»

Conferma il valore del rapporto di vicinanza tra l'uomo e le piante anche Gianni Cavinato - tecnologo alimentare e presidente dell'Associazione Consumatori e Utenti - che riporta l'esperienza condotta da ACU con la conduzione degli orti famigliari: coltivare un orto significa seminare, prendersi cura, veder crescere i prodotti che poi si mangeranno e questo aiuta a capire le leggi naturali, migliora le condizioni psico-fisiche dell'individuo, aiuta a rapportarsi con la realtà oltre a portare benefici economici. Entrare in relazione con la natura all'interno di un orto significa entrare in relazione con noi stessi, con quella parte di natura che poi diventerà parte di noi attraverso il cibo. L'augurio è che ogni istituzione, ogni scuola, ogni ospedale possa avere un orto!

Silvano Benitti, ingegnere e progettista nel campo delle energie rinnovabili, identifica un'opportunità di risparmio energetico di immediata disponibilità: la riqualificazione energetica degli edifici, che diventerebbe « un serbatoio di lavoro e di risparmio economico quasi sorprendente. Questo porterebbe con sé un notevole risparmio nel consumo del petrolio, di gran lunga superiore a quello che si otterrebbe con la creazione di nuovi impianti per le energie rinnovabili: una grande ricchezza annidata nel nostro patrimonio immobiliare, sotto forma di potenziale sviluppabile, che produrrebbe lavoro e ricchezza per più generazioni e permetterebbe il recupero di risorse all'interno senza doverle pagare all'esterno.»

La ricerca è la risposta di Rodriguo Rodriguez - presidente di Material Connexion e esperto di design industriale. La ricerca di materiali innovativi che in chiave ecologica possano sostituire precedenti materiali inquinanti senza nulla togliere alla creatività dei designer. La ricerca che ha già portato a risultati eccezionali offrendo anche la possibilità di riprodurre oggetti "cult" con materiali a basso o bassissimo impatto ambientale. La scelta che va fatta a monte è culturale e ha a che fare con la consapevolezza che chi progetta e chi produce, deve farsi carico di proteggere la natura. Ma - secondo Rodriquez - possiamo essere ottimisti: «la sensibilità verso il pianeta sta aumentando vertiginosamente e anche gli investitori internazionali, istituzionali e non, stanno scegliendo in modo marcato aziende che si occupano di sostenibilità e tagliando finanziamenti a chi trascura questo aspetto.»

Consapevolezza quindi è le parola chiave, è la scintilla che mette in moto il cambiamento, è condizione ormai irrinunciabile per continuare a vivere bene sulla terra. Ma come raggiungerla?

Realizzando il perenne conflitto, che abita nell'uomo, tra l'egoistica soddisfazione dei desideri e l'idea che il benessere personale tenga conto degli altri e del mondo in cui si vive, -come spiega Dario Sonetti, biologo ed esperto di biologia del benessere- e capendo che la seconda prospettiva offre maggiori garanzie di sopravvivenza per gli esseri viventi e per l'ecosistema che li ospita.

Educandoci alla conoscenza, di noi e del mondo, come afferma Franco Cirone, medico e psicoterapeuta, e in questo senso il rapporto con la natura ha un ruolo fondamentale: "dalle pratiche nella realtà noi deriviamo il nostro modo di essere nel mondo. Se siamo più consapevoli delle conseguenze dei nostri gesti e se siamo educati al bello, certe azioni ci risultano intollerabili. Imparare a saper pensare è il primo compito per l'uomo nuovo».

L'incontro si è concluso con l'auspicio che si creino numerose altre occasioni come questa per diffondere la conoscenza e stimolare una riflessione profonda sul tema della nutrizione del pianeta e dell'uomo.

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