"Lacerazione dell'anima": in mostra fino al 27 maggio
Fino al 27 maggio sarà visitabile la mostra personale dell'artista Salvatore Anversa, curata da Irina Ryazantseva, presso lo Spazio Arte Tolomeo in Via Ampere, 27 Milano.
"Ha strappato la pelle allo zinco il pittore e ne è scaturito un urlo. Le parole dell'uomo di supposto sapere si dettano... Scaturiscono occhi che non vedono, ma attingono e illuminano..." cit. Pasquale D'Ascola.
Squarci, bruciature, spari di arma da fuoco sono tutte ferite aperte dell'animo dell'artista. Egli offende i materiali usati per le sue opere, ma è un'offesa paterna: li plasma, gli da una nuova vita. Una paternità intrinseca con la sua ricerca del mondo femminile, nella poesia della creazione.
Nei sui lavori c'è sempre una presenza umana nelle sagome, nelle parole trascritte direttamente sull'opera d'arte, nelle forme stesse dei lavori che hanno l'aspetto delle silhouette femminili, negli occhi fissi che ti guardano e che si muovono, nelle ombre sulle superfici, nelle foto incollate direttamente sull'opera.
É un universo umano così materiale e percepibile, che viene voglia di toccare le opere, di esplorarle non solo con gli occhi, ma anche con le mani, si viene inevitabilmente spinti ad essere attratti dalla sua pittura materica, che sviscera il nostro inconscio le nostre pulsioni e paure primordiali, le nostre ferite infantili e speranze più profonde.
L'artista Salvatore Anversa porta nelle sue opere un frammento della sua anima, del suo vissuto: l'apparizione di frasi e parole in suo diallelo natio - siciliano, le installazioni e quadri multimediali dalla sua provenienza dal mondo del cinema e della televisione. È un artista trasversale che porta la sua ricerca artistica agli estremi della pittura materica-gestuale: da una materia fisica, percepibile, reale a una materia indefinibile, virtuale, dei bit e pixel del video girati con il telefonino, che usa nelle sue opere mescolate alla resina e al bitume.