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Cenacolo vinciano: arriva sistema anti-sismico e ristrutturazione tetto

Per evitare che possa piovere sul Cenacolo a settembre partiranno i lavori sul tetto del refettorio dove Leonardo Da Vinci ha realizzato il capolavoro. Ed è previsto anche un accelerometro

Per evitare che possa piovere sul Cenacolo a settembre partiranno i lavori sul tetto del refettorio dove Leonardo Da Vinci ha realizzato il capolavoro. E, tenuto conto degli ultimi terremoti, sarà anche allestito un sistema per misurare anche i minimi movimenti della superficie della delicatissima opera, un accelerometro.

"L'ultimo tragico terremoto non ha fatto danni - ha spiegato il soprintendente per i Beni architettonici e paesaggistici di Milano Alberto Artioli -, ma abbiamo deciso di approfondire gli studi sul Cenacolo". Per proteggerlo anche da eventuali infiltrazioni di acqua a settembre partiranno i lavori sul tetto, che non venivano eseguiti in modo completo dagli anni '80, con tanto di massetto di coibentazione e sottocoppo per essere ''sicuri al mille per certo - ha sottolineato Artioli - che non succederà nulla".

Il costo sarà di 350mila euro di fondi statali (Arcus). Invece i lavori per sistemare i problemi di infiltrazione d'acqua della chiesa di Santa Maria delle Grazie sono stati pagati in parte da fondi pubblici (300 mila euro), in parte dalla pubblicità raccolta da Sri spa: in tutto 200mila euro, provvidenziali dato che c'é stato da fare più del previsto.

L'allarme è scattato a ottobre 2010. In chiesa, hanno segnalato i padri domenicani, pioveva sull'altare. E' stato necessario montare un'impalcatura interna di circa 34 metri, di dieci metri all'esterno e poi sistemare le coperture in rame del cupolino di sommità e delle coperture sottostanti (come ad esempio i doccioni), rifare le sigillature e le stuccature rovinate, verniciare le catene e le parti in ferro, sostituire i serramenti delle finestre con altri nuovi dotati di vetri antisfondamento; sostituire il parafulmine non più a norma.

E poi ancora è stato fatto il rifacimento dei coppi rovinati e il consolidamento statico della lanterna. "Il restauro - ha spiegato il priore Gianni Festa, che con altri 15 religiosi vive ed è custode del complesso - si è rivelato provvidenziale. Santa Maria delle Grazie è un gioiello prezioso ma fragile". "Questo è un esempio di rapporto pubblico privato virtuoso - ha concluso Artioli - che probabilmente dovrà essere sempre più sollecitato" (fonte: ansa).

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