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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Mercoledì 10 giugno un flash mob per la scuola

Mercoledì 10 giugno zaini e cartelle sui balconi per chiedere la riapertura delle scuole da settembre, con tutti gli alunni in presenza. Promosso dal movimento Andremo tutti a scuola

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Mercoledì 10 giugno zaini e cartelle sui balconi per chiedere la riapertura delle scuole da settembre, con tutti gli alunni in presenza. Mercoledì 10 giugno, al mattino, tutti gli studenti, gli insegnanti e i genitori degli alunni di qualsiasi anno o grado sono invitati a mettere in vista su balconi, porte o giardini i propri zaini e cartelle pronti, come per andare a scuola. È il flash mob promosso dal movimento “Andremo tutti a scuola”, nato a Savigliano, nel cuore della provincia di Cuneo. Ispirato dallo slogan “Andrà tutto bene”, apparso anch’esso su molti balconi, Andremo tutti a scuola nasce con lo scopo di chiedere maggiore attenzione e risorse da parte del Governo sulla scuola e di rimettere l’educazione al centro del rilancio dell’Italia. L’insegnamento è stato completamente stravolto dalle misure di lockdown e la didattica a distanza sembra aver rivelato più limiti e criticità che rappresentare l’alternativa alle lezioni in aula. Infatti, tutte le famiglie che non avevano una linea internet veloce e un computer o tablet aggiornati hanno avuto serie difficoltà a stare al passo. Gli studenti che avevano bisogno di assistenza non sono stati seguiti in maniera adeguata. E poi c’è chi a casa non ha uno spazio suo per poter concentrarsi sui compiti e sulle lezioni. Insomma, ognuno “fa quel che può, quel che non può non fa” come diceva il Maestro Alberto Manzi. Vale a dire che le famiglie che hanno i mezzi per poter andare avanti in qualche modo si sono arrangiate, gli altri sono rimasti semplicemente indietro. Se a febbraio il Covid-19 ci ha colti di sorpresa e non c’è stato il tempo per organizzarsi, per la ripresa di settembre la situazione attuale non è più accettabile. “Quando ho sentito per la prima volta la ministra Lucia Azzolina parlare di una ripresa con metà classe in aula e metà a casa sono rimasto esterrefatto – commenta Luca Meinardi, coordinatore del gruppo e papà di un bimbo alla scuola primaria -. Per me è una cosa inaccettabile. È la sconfitta della scuola pubblica e di fatto l'abbandono delle famiglie da parte dello Stato. Lavoreremo e se necessario ci faremo sentire fino a quando non verranno trovate le soluzioni e le risorse per garantire un ritorno in aula, tra amici, colleghi e docenti, per tutti quanti e con i dovuti accorgimenti per la salute e la sicurezza di tutti. Al momento si parla di un ritorno tutti in classe, ma non vorrei che a luglio o ad agosto, quando le famiglie saranno sotto l'ombrellone o a camminare in montagna, arrivi poi la brutta sorpresa, magari dettata dal fatto che le norme siano così stringenti da risultare difficili da applicare. Dobbiamo mantenere l'attenzione viva”. Andremo tutti a scuola è presente con una pagina omonima su Facebook e con una petizione su Change.org (al link change.org/andremoTuttiAScuola). Il movimento Andremo tutti a scuola

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