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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Il mistero di Tunguska disvelato": a Opera fino al 31 ottobre

Quella notte il cielo di Londra si illuminò d’un bagliore improvviso, mentre il mattino degli altopiani siberiani venne squarciato da un boato apocalittico che incenerì milioni di alberi: Tunguska, uno dei misteri affrontati dalla scienza: verrà a parlarcene il Prof. Gasperini del CNR di Bologna, tra i massimi esperti di questa prodigiosa calamità naturale, nella quale si nasconde il segreto della Vita. Sarà esposta la DAG 489, il più grande meteorite di Marte scoperto sulla Terra.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday
Nell'ambito del palinsesto culturale "Dalla Terra al Cielo", inserito nel circuito Expo in Città, che prevede ogni week-end, dal 23 maggio al 31 ottobre 2015 nella magnifica cornice della duecentesca abbazia di Mirasole in Opera (MI), una mostra permanente e un ciclo di conferenze che rileggono in chiave astronomica e scientifica le tematiche di Expo 2015, la conferenza di sabato 13 giugno (ore 18:00, ingresso libero) che sarà tenuta dal Prof. Luca Gasperini del CNR di Bologna (https://www.ismar.cnr.it/people/gasperini-luca) a proposito dell'evento di Tunguska e dell'importanza degli impatti meteoritici per la nascita e l'evoluzione della vita sulla Terra
(cfr. pagina Expo in Città: https://it.expoincitta.com/Calendario/Appuntamenti/Il-Mistero-Di-Tunguska-30061908.kl).
Abstract:
Il 30 giugno del 1908 i mattini silenziosi degli altopiani siberiani, nei pressi del lento e maestoso fiume Tunguska, furono squarciati da un boato immenso, un'esplosione apocalittica che devastò, con la sua forza distruttrice pari a 1000 atomiche di Hiroshima, circa 60 milioni di alberi su una superficie di oltre 2000 km2. Se la notte londinese fu rischiarata da improvvisi bagliori, pochi secondi di ritardo avrebbero provocato la scomparsa di grandi città come Mosca o San Pietroburgo, segnando in tal modo, con largo anticipo rispetto al primo conflitto mondiale, la fine delle illusioni nelle "magnifiche sorti e progressive" decantate dalla Belle Époque.

Tunguska è stato uno dei grandi casi della scienza contemporanea proprio perché ha ricordato alla civiltà umana la sua costitutiva limitatezza e condizionatezza, specie in un'epoca, che forse dura tutt'oggi, dominata dalla persuasione nell'infinita potenza dell'uomo e della tecnologia.

Tunguska, un mistero che ha richiamato le ipotesi più disparate, in un ventaglio di soluzioni che vanno dal rigore della ricerca alle ipotesi pseudo - scientifche: asteroide, cometa, anti - materia, buchi neri o UFO?

Verrà a svelarci tutti i segreti della più grande catastrofe esplosiva naturale storicamente registrata il prof. Luca Gasperini del CNR di Bologna che, a seguito di fondamentali ricognizioni e ricerche sul campo, è approdato a risultati riconosciuti da larga parte della comunità scientifica internazionale (eccetto quella russa, favorevole all'ipotesi della cometa): un asteroide di cerca 80 metri, deflagrato a una distanza di 5/10 km dalla terra, determinò l'esplosione e suoi frammenti formarono, come dimostrato da analisi sedimentologiche, il piccolo lago Cheko.

Durante la conferenza l'ospite, che potrà ammirare nella sala espositiva il più grande meteorite marziano rinvenuto sulla Terra, la DAG 489, verrà accompagnato in un viaggio affascinante, alla scoperta di un evento che, oltre a ricordarci la nostra precarietà, farà riflettere sullo stretto legame sussistente tra eventi devastanti quali gli impatti meteoritici e l'origine di forme di vita sul nostro Pianeta, nel circolo perenne di distruzione e creazione su cui si regola il ritmo della Natura.

Profilo relatore:

Luca Gasperini si è laureato in Scienze Geologiche "cum laude" nel 1991 all'Università di Bologna. E' Primo Ricercatore presso l'Istituto di Scienze Marine, sezione di Geologia Marina del CNR di Bologna. Si occupa principalmente di geologia marina, metodi geofisici, geologia strutturale, stratigrafia sismica, ricostruzioni geodinamiche, paleosismologia sottomarina, impattologia. Ha preso parte e organizzato numerose spedizioni oceanografiche, nel Mediterraneo e negli oceani Atlantico, Pacifico e Subantartico. E' stato responsabile di progetti di ricerca o unità operative in ambito nazionale e internazionale (es. Progetto Nazionale di Ricerche in Antartide; FP7-NoE; MIUR, ecc.). E' autore di numerose pubblicazioni su riviste JCR, tra le quali Nature, Journal of Geophysical Research, Earth and Planetary Science Letters, etc., e articoli di divulgazione scientifica tradotti in molte lingue. E' stato professore invitato presso varie università in Europa e in America del Sud. Tiene attualmente un corso di geofisica all'Università di Bologna.

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