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Mostra fotografica di Enrico Camporese fotografie di un personaggio inventato
 dal caos alla narrazione


Dal 28 aprile all'11 maggio Biblioteca Affori - Un’antologica di trentatré fotografie in bianco e nero, che nel percorso di una vita fatta di tante vite, raccontano momenti, storie e natura.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Un’antologica di trentatré fotografie in bianco e nero, che nel percorso di una vita fatta di tante vite, raccontano momenti, storie e natura. Una sequenza senza titoli e senza tempi, fotografie scattate non per professione, ma per propria ricerca di armonia e di senso attraverso luoghi, dettagli e spazi dell’anima. Enrico Camporese, nato a Venezia nel 1945, ha operato nel campo della comunicazione visiva, dal 1975 come fotografo e graphic designer, collaborando con diverse aziende italiane. Nel 1994 ha ripreso l'attività di pittore dedicandosi poi alla fotografia come immediatezza e riflessione dopo aver cercato e trovato nella pittura l’espressione del proprio vivere. "Dipingo quel che sento. Fotografo quel che vedo" Nel viaggio dentro e fuori sé stesso come caos, l’insieme che tutto raccoglie, ha trovato nella fotografia ciò che dà armonia. Fotografie ognuna con una storia da raccontare o da non raccontare, ma con emozioni che aspettano lo sguardo che le riveli. “Il senso dello spazio. Perché lo spazio fisico e quello mentale coincidono, e dove c’è più spazio c’è anche più sguardo, più visione. Le foto di Enrico Camporese hanno e trasmettono respiro, armonia, voglia di esserci, nei posti e nelle situazioni che lui ci regala.” Franco Bolelli - Filosofo “Davanti ad alcune delle fotografie di Enrico Camporese ho provato lo sperdimento rigenerante che solo le emozioni, certe emozioni, sanno dare: un senso di appagamento, di completezza, di comunione tra il mio e il sentire dell’Autore”. Antonella Gangeri - Consulente di Comunicazione. “Enrico Camporese, designer, pittore e da molti anni fotografo sa trasformare una chiocciolina spezzata, una porta fatiscente, in icone sacre che blocca nello spazio e nel tempo, una mano che spunta, rende eterna una figura di spalle. Una cultura basata sull'attenzione e sul dettaglio, che emerge nella ricerca della staticità e della definizione delle immagini, tutte di matrice metafisica. Un racconto spietato, unificato dalla scelta del B/N, che non esprime alcun giudizio, ma ferma l’attimo.” Alfredo Accatino - Creativo e autore “Quello di Camporese non è (solo) lo sguardo di un fotoreporter, immediato ma frettoloso. E nemmeno quello estetizzante, ma privo di urgenza e di inquietudine, di un fotografo-artista. È lo sguardo di un narratore, che intreccia verticalità e orizzontalità, vuoti e pieni, bianchi e neri come fili di una trama di vita, di un racconto che supera i confini dell’inquadratura, consapevole che la foto non è fatta solo di ciò che entra nel mirino, ma anche di ciò che resta fuori. “ Francesca Capelli - Giornalista e scrittrice. Nello spazio antico e denso di Villa Litta, un percorso verso un Personaggio Inventato che esiste e che si manifesta nelle fotografie di questa mostra antologica di Enrico Camporese curata da Ornella Roccuzzo. Contatti e informazioni: Ornella Roccuzzo - cell. 3383074494 e-mail: ornirock@hotmail.it

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