'Io non sono roba tua': fino al 18 aprile a Tbs Milano
'Io non sono roba tua', la mostra pe
"Siamo quotidianamente esposti a messaggi, immagini e video sessuali in qualche modo violenti o deviati e si parla di violenza in relazione al sistema culturale, al dibattito pubblico,alla propaganda politica e al mondo del web. Accettare come normali queste situazioni dissolve il limite tra oscenità e pudore e ci trasforma in spettatori passivi della brutalizzazione di un essere umano nei confronti di un altro presunto diverso o, semplicemente, indifeso", scrivono gli organizzatori.
La mostra
Per la mostra sono state scelte le opere di Valentina Angeloni, Adele Ceraudo, Paola Citterio, Claudia Ferrari, Pamela Giaroli, cinque artiste che interpretano il concetto di femminilità e ne rivelano le linee morbide, i confini fluidi e l’unicità, superando quella visione dualistica della società che ancora classifica le donne (e non solo) in categorie costruendo immagini tanto pervasive quanto limitate. Riconoscere che un individuo è un essere troppo complesso per essere rinchiuso in una sola narrazione ed essere classificato secondo genere o orientamento sessuale diventa un mezzo per creare empatia e cambiare il senso etico-estetico della società.
Nella pratica artistica di Adele Ceraudo il corpo è protagonista e si presta a diverse interpretazioni. La borsa di lana infeltrita secondo un gesto antico e squisitamente femminile da Paola Citterio ha un manico di ferro riciclato. Claudia Ferrari presenta un ritratto di donna dalle forme morbide e dagli occhi mascherati. La femminilità è molto liquida anche nei soggetti fotografati da Pamela Giaroli con scatti dai contorni sfumati. Infine la fotografia di Valentina Angeloni coglie la scritta “This is all about trust” in un loft di New York enunciando un concetto di vitale importanza.