Mostra Segantini a Milano, "Petalo di rosa: indagini e scoperte"
Dal 18 settembre al 17 ottobre 2015, le Gallerie Maspes di Milano (via Manzoni 45) ospitano un’esposizione interamente dedicata a una delle opere fondamentali nell’evoluzione di Giovanni Segantini: Petalo di rosa (1890). Una mostra dossier, ideata da Francesco Luigi Maspes e curata da Annie Paule Quinsac, autrice del catalogo ragionato dell’artista e curatrice della recente antologica a Palazzo Reale di Milano, che documenterà la genesi di un dipinto rielaborato dal pittore su una sua precedente opera. Ritratto di Bice Bugatti, la compagna di Segantini, Petalo di rosa si carica di significati simbolisti, sottolineati dall’artista nella scelta del titolo, che Vittore Grubicy, il suo gallerista mecenate, cercò invano di fargli sostituire.
Nel contrasto tra il viso roseo, le chiome bionde e guanciale e lenzuola bianchissimi, l’opera, cancellando il significato di sofferenza del dipinto sottostante, vuole evocare una percezione sensuale della donna amata al risveglio, come un fiore che sboccia. La mostra permetterà di seguire passo a passo il complesso lavoro di indagini diagnostiche condotte sulla tela da Thierry Radelet, autore in passato di quelle sul Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, e i dati rinvenuti durante il restauro eseguito da Enrica Boschetti.
Tramite analisi non invasive di radiografia, riflettografia e infrarosso, che oggi consentono di riscrivere la storia di un dipinto, è stato possibile confermare inappellabilmente l’esistenza del quadro Tisi galoppante sotto l’attuale opera rivelando l’uso di oro e d’argento come elementi di trasmissione della luce a sostegno della tecnica divisa. Più significativo ancora, il lavoro svolto metterà a fuoco lo specifico modo segantiniano di ripensare il proprio operato attraverso stesure stratificate: invece di distruggere un’opera che non lo soddisfaceva più, Segantini preferisce ridipingerla cambiandone il significato. Questa sua prassi non ha riscontro in altri artisti del periodo. Ad accompagnare l’importante apparato scientifico dedicato al quadro, verranno presentati al pubblico alcuni interessanti documenti, lettere tra Segantini e Vittore Grubicy e dati d’archivio che aiuteranno a contestualizzare il periodo storico in cui quest’opera è stata creata. L’evento è promosso in collaborazione con la Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, la cui responsabile dell’Archivio storico, Elisabetta Staudacher, ricostruirà in catalogo, attraverso documenti inediti, i primi anni di attività del pittore a Milano e i suoi rapporti con l'Ente.