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Mouhib Abdelilah, guida dell’unità di strada di progetto arca, riceve l’attestato di civica benemerenza

Milano, Ambrogini d’Oro 2019

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Milano, 6 dicembre 2019 - “Con grande orgoglio, immensa gioia e immancabile commozione applaudo - insieme a tutti i dipendenti, i collaboratori e i volontari di Progetto Arca - il nostro Mouhib, colonna portante da ben 10 anni dell’Unità di Strada, che riceve un importante riconoscimento da parte di Milano e dei milanesi per il suo impegno e la sua dedizione quotidiana e senza giudizi, rivolti ai cittadini più fragili di questa città”. Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca, commenta l’Attestato di Civica Benemerenza di cui sarà insignito domani Mouhib Abdelilah durante la cerimonia di consegna degli Ambrogini d’Oro 2019. Classe 1970, Mouhib nasce a Casablanca da una famiglia numerosa. Vive da 31 anni in Italia, dove inizialmente ha abitato con la sorella e ha lavorato presso un corriere espresso; nel tempo si è costruito la sua famiglia e oggi è padre di 4 bambini. Si è avvicinato quasi subito al mondo del sociale, dove ha avuto modo di esprimere quella qualità innata di sapersi rapportare con semplicità, serenità e passione al prossimo. Entrato nella squadra di Progetto Arca nel 2006, si è dedicato prima all’incarico di “custode sociale”, supportando nella quotidianità delle diverse commissioni numerosi anziani soli, e poi al soccorso con l’Unità mobile diurna e notturna della Fondazione, guidando giorno dopo giorno decine di volontari dediti all’aiuto concreto delle persone che dimorano in strada. Mouhib Abdelilah: “Ho ricevuto tanto e desidero dare tanto, il mio lavoro mi piace tantissimo, occuparmi di uomini e donne in difficoltà è la più grande ricchezza. Consiglio a tutti di dedicarsi al volontariato perché cambia la vita degli altri e la tua, e per chi è straniero come me aiuta a integrarsi e a conoscere meglio il Paese in cui si vive. I servizi in cui mi sono sentito più felice sono quelli dedicati agli anziani e ai senza dimora, e anche quando non sono in turno mi fermo se vedo una persona in difficoltà e la aiuto”.

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