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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Oi dialogoi, racconti arti connessioni

Si chiama OI DIALOGOI, in omaggio ai famosi dialoghi di Platone, la nuova rassegna d’arte e di incontro tra pubblico e artista a NoLo – Nord di Loreto (Milano).

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

La promuove The Way Magazine alla Rovereto House & Lab, uno degli spazi polivalenti di Milano più attivi culturalmente. Il primo incontro con l’artista Paolo Gonzato ha radunato decine di appassionati e cittadini interessati al dialogo con l’artista. Per il secondo incontro venerdì 27 ottobre 2017 alle 19 è previsto l’intervento di Gio Manzoni, artista italo-boliviano dal titolo "Pachamama Urbana" in omaggio alla dea andina e alla matrice urban dell’arte di Manzoni. IL FORMAT – Prende il nome dai famosi dialoghi platonici in cui la speculazione filosofica si mescola al racconto e al mito. Con un’intervista live, un momento di dibattito, una chiusura finale in musica e cibo, OI DIALOGOI vuole avvicinare i creativi alle persone che possono dialogare con loro. DOVE – Rovereto House & Lab è lo spazio polifunzionale simbolo della rinascita del quartiere milanese in pieno boom di attività culturali, NoLo, acronimo di Nord di Loreto. È lo spazio dove a marzo si è tenuto il seguitissimo festival di San Nolo e contiene fino a 150 persone. A introdurre il format che prevede un talk con il protagonista, un momento musicale e la degustazione di food & drink a tema con le opere, il giornalista Christian D’Antonio, cofondatore e direttore della rivista online della creatività www.thewaymagazine.it. Gli incontri saranno sempre di venerdì e annunciati da qui a Natale. Alla Rovereto House & Lab di via Rovereto 10 – Milano (fermata MM Rovereto). Si inizia alle 19, ingresso libero consumazione facoltativa a pagamento. Gio Manzoni crede nel disegno come rappresentazione del pensiero, un gesto diretto e immediatamente comprensibile. Si ispira soprattutto ai grandi maestri cinquecenteschi, ma anche al muralismo messicano, per via delle sue origini boliviane, e per lʼidea di “avvolgere” lo spettatore. Utilizza il caffè, quello che poco prima era cibo diventa non più scarto, ma si “rigenera” come materia utile e necessaria nella colorazione; conferisce corpo al disegno, lo armonizza e dona intensità al volume. Tè o caffè diventano componente insostituibile per un dipinto, come insostituibili sono nella mente degli italiani per il risveglio dei sensi. Un mezzo “pop” perché quotidiano. “Ho riferimenti espliciti nel Cinquecento italiano – dice Gio Manzoni - soprattutto Michelangelo, e nel muralismo messicano. Ma c’è anche Street Art nel mio lavoro.” Con Manzoni ci troviamo di fronte a unʼarte di semplice comprensione di cui scopriremo la genesi in questo incontro.

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