Omaggio ai Grateful Dead
La storia artistica e umana di una rock’roll band e quella di una città sarà il tema trainante della retrospettiva dedicata ai Grateful Dead nel prossimo appuntamento di Zig Zag, San Donato Mi., 14 ottobre 2017, ore 17.00, ideato e curato rispettivamente da Massimo Bastoni e Fabio Cerbone. Mai rapporto fu più stretto come nel caso di Grateful Dead e San Francisco, soprattutto in quell’incredibile periodo di fermento artistico che ha segnato la seconda metà degli anni sessanta in California. Da un quartiere di case vittoriane diventato leggenda, Haight-Ashbury, prende vita l’avventura psichedelica dei Grateful Dead, ambasciatori di un suono e di una comunità che conquisterà la giovane America in ribellione: contro i padri che gli avevano consegnato un paese in cui non si riconoscevano, contro il governo che li aveva mandati a morire in guerra nel Vietnam. Lo spirito collettivo, vissuto insieme agli altri musicisti che animeranno la scena cittadina, il rapporto di ispirazione reciproca con la cosiddetta Beat Generation, l’esplorazione delle droghe e l’espansione dell’evento dal vivo, nei locali divenuti luoghi di culto come Fillmore e Avalon, saranno i punti di forza di un gruppo che prima di tutto è stato un’unione di anime, un corpo unico con i propri fan, veri adepti soprannominati poi “deadheads”. Sullo sfondo della West Coast e dell’indimenticabile “Summer of Love”, tra la controcultura pacifista e libertaria e l’immaginario visivo e sonoro della psichedelia, i Grateful Dead hanno messo in musica le splendide illusioni della loro generazione, che dai giorni dei cosiddetti “acid test” è approdata agli scontri nelle strade, all’incubo del Vietnam e alla tragedia di Altamont, quando la violenza ha cambiato per sempre la faccia di quel sogno. Un grande volo visionario che a cinquant’anni di distanza non ha perso nulla della sua forza spontanea e dirompente: basta ripercorre i dischi dei Grateful Dead dal loro esordio del 1967 fino alla prima metà degli anni settanta, il periodo più creativo della band guidata da Jerry Garcia, magica chitarra che trascinava le loro danze in luoghi inesplorati, fra improvvisazioni che allargavano le maglie del rock’n’roll cercando un suono che fosse prima di tutto un’utopia. Come tutti gli incontri di Zig Zag, anche l’omaggio ai Grateful Dead è libero e gratuito, con degustazione enologica finale, si raccomanda sempre la puntualità.