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"Pro lumen light transmutation" in mostra a Milano dal 27 maggio

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Inaugurazione 27 maggio 2015 ore 18.30

Mostra aperta dal 28 al 13 giugno 2015

Spazio Tadini via Niccolò Jommelli, 24 Milano -

Apertura da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19

Una mostra unica tra arte e scienza che ci permette di sperimentare la percezione visiva e i suoi inganni. Le macchine percettive di Stefano Russo sono una sintesi tra le scoperte neuroscientifiche e la psicologia della percezione per invitare lo spettatore a sperimentare una SLOW VISION: un modo nuovo di sperimentare la percezione di se stessi e del mondo attraverso la visione. Una visione oltre l'apparenza, per vivere se stessi, ogni istante, ogni cosa, ogni incontro, ogni luogo cogliendone le diversità non apparenti. La mostra sarà corredata anche di incontri scientifico-divulgativi. La luce come energia e vita. L'artista le definisce "armi percettive" e saranno circa 13 articolate tra i due piani della casa museo Spazio Tadini. Ogni stanza stimolerà il senso della vista in modo diverso fino al raggiungimento della luce in senso reale e metaforico.

Da qui il titolo della mostra Pro Lumen Light Transmutation che traduce questa ricerca artistica di Stefano Russo ovvero un cambiamento con e attraverso la luce. Un lavoro incentrato sulla scoperta di un equilibrio interiore che non può prescindere dal rapporto con il mondo e il modo di relazionarci con esso. Le ingegnose macchine di Russo sono il mezzo, quasi lo strumento terapico che anziché radiografare o esplorare il corpo si addentrano, attraverso i meandri della percezione sensoriale nella psiche per rivelare un punto nevralgico del pensiero su cui lavorare per rinascere e trovare un'armonia con l'Universo. Un alchimista del pensiero, Stefano Russo che ha già dato un saggio di questa sua ricerca con l'esposizione delle vecchie valigie in cuoio e legno presso la Fabbrica del Vapore nel 2014 con la mostra dal titolo Homo Mechanicus (volume edito da Silvana Editorale) - dove ogni valigia rappresentava l'insieme dei ricordi, ma anche il kit di un viaggio ancora tutto da percorrere.

Nella mostra presso Spazio Tadini l'attenzione si focalizza sull'occhio "prima creatura della luce", come lo definiva Goethe e quindi sul modo di percepire sia dal punto di vista fisiologico che psicologico la luce e i suoi colori con tutte le emozioni ad essa correlate.

La passione di Russo per tutto ciò che è legato in particolare all'occhio e alla vista, lo porta a diventare designer di occhiali per noti brand della moda. Questo lavoro gli ha permesso di conoscere nel dettaglio tutta la complessità della fisiologia della vista e della sua percezione e pertanto le sue ultime creazioni sono strumenti da esplorare con la curiosità dello scienziato e del bambino bramoso di conoscere il mondo.

BIOGRAFIA

Stefano Russo, Artista e designer, nasce in Sicilia nel 1969, vive tra Milano e Parigi. E' docente di laboratori di ricerca presso il Politecnico, lo IED e Domus Accademy. Nel 1994 fonda la Russo Design, uno studio di ricerca e progettazione che spazia dagli accessori per il corpo a gli oggetti per gli interni. Da sempre ha basato la sua ricerca sull'essere umano, sul corpo ma soprattutto sui processi percettivi. Artista poliedrico, utilizza diversi linguaggi dalla fotografia alle installazioni.

Nel 1992 collabora con Arman. Dal 1992 al 1994 disegna per Favero e Gemma Gioielli. Nel 1993 vince il concorso " Diamond Award " con l'anello "Vortice". Nel 1994 espone "Magma Mutante", presso la galleria Farnese Roma e nel 1995 al Country House a Pavia. Tra il 1997 e il 1999 collabora con Swatch. Nel 1999 si occupa del lancio di Celine e Loewe occhiali. Dal 2000 al 2008 è direttore creativo di Prada, "Miu Miu" e Linea Rossa. Nel suo percorso lavorerà anche con Helmut Lang e Jil Sander. Nel 2001 presenta il progetto "Sogno e Volo for Count Down Fuori Salone" presso lo Spazio Consolo Milano; dal 2003 collabora alla linea di accessori e gioielli del Gruppo Giorgio Armani. Nel 2006, espone il progetto "Visionaire" Fuori Salone e Miart , Rotonda della Besana. Milano. Nel 2007, con l'Area Lab del suo studio , progetta micro oggetti sperimentali per il corpo, per il teatro, il cinema e per famose testate giornalistiche; progetta inoltre il macro interno di sottomarini di lusso in collaborazione con Victoria Johannes Santi per la GSE. Nel 2011 espone "Electromagnetic Trasmutation", materiali riciclati e immagini stendibili nello spazio Officine Idee Verdi. Nel 2012 lancia il Progetto multisensoriale "Athomie"; nel 2013, tiene una Mostra personale "23 7 3 1" , alla Fondazione Stelline a Milano. Sempre nel 2013 espone in una collettiva "8 Variazioni per Stradivari" presso il Museo Civico di Cremona. Nel dicembre del 2013 viene pubblicata la sua monografia Homo Mechanicus edito da Silvana Editoriale. Nel 2014 presenta il progetto "Riflessi d'interno" al Palazzo Isimbardi di Milano nell'ambito di MiArt e Design Week. Dal 2008 collabora con il brand Louis Vuitton, come consulente e designer, responsabile del progetto occhiali ed accessori sperimentali. Sono stati pubblicati articoli su di lui in varie riviste e giornali nazionali e internazionali: Vogue, Vogue Gioiello, Cosmopolitan, JSH, 18 Karati, Corriere della Sera, Glamour, Precious, E & F, In The World, Donna, Panorama, D di Repubblica, Vedere International, Il giornale, Espoarte, Rock Star, Spoon, The Face, Ottagono, Numerò, Insideart, Wall Paper, Domus, Marie Claire Maison, Risekult.

Special Thanks:

Simone Pozzolari, Paolo Ferrieri, Alessandro Panicciari, Alessandro Micella, Roberto Russo, Marco De Giorgi Celeste Pisenti, Paolo Azimondi, Andrea Mariano. Victoria Johannes Sani.

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