A Milano un modello alto 30 metri del lanciatore spaziale Vega: come vederlo gratis
Il Museo Leonardo Da Vinci della Scienza e Tecnologia di Milano presenta il modello in scala 1:1 del lanciatore spaziale VEGA, realizzato grazie a un progetto promosso da ESA - Agenzia Spaziale Europea, in collaborazione con ASI - Agenzia Spaziale Italiana, sviluppato in Italia da Avio S.p.A.
Venerdì 8 novembre - ore 18.30
INGRESSO GRATUITO DA VIA OLONA 6/BIS
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Trenta metri di tecnologia che diventano uno degli highlights del Museo e contribuiscono ad arricchire lo skyline della città di Milano.
Date le dimensioni che lo caratterizzano, 30 metri di altezza per 3 metri di diametro, il modello di VEGA è stato collocato negli spazi esterni del Museo accanto a un altro enorme oggetto di grande richiamo come il sottomarino Toti.
Al termine dell’inaugurazione, il pubblico potrà visitare l’area espositiva, immerso in una scenografia dinamica luminosa progettata dall'architetto Alberto Pasetti per far rivivere i diversi momenti di funzionamento del lanciatore.
L’esposizione è accompagnata da immagini suggestive e infografiche che raccontano le caratteristiche tecniche della tipologia dei lanciatori VEGA, le varie fasi di cui si compone il lancio, il confronto tra i VEGA e i più importanti lanciatori passati, presenti e futuri.
Che cos'è Vega
Vega è alto circa 30 metri e ha una massa al lancio di 137 tonnellate. È un vettore a corpo unico, senza booster laterali, ed è composto da quattro stadi, tre a propulsione solida e uno a propulsione liquida posizionato tra il terzo stadio e il satellite da lanciare.
Ai primi tre stadi (chiamati rispettivamente P80, Zefiro 23 e Zefiro 9) è affidato il compito di vincere la forza di gravità e di raggiungere la quota desiderata. Il quarto stadio controlla il rilascio del satellite e la sua messa in orbita. L'ultimo elemento di Vega è il cosiddetto Payload Fairing, il "bagagliaio" entro cui sono custoditi i satelliti da portare in orbita.
Gli involucri dei primi tre stadi del lanciatore Vega sono realizzati grazie alla tecnologia italiana Filament Winding. Durante la produzione, fili in fibra di carbonio (due volte più resistente e quattro volte più leggero dell’acciaio), impregnati con un’apposita resina, sono avvolti attorno a una protezione termica realizzata con una gomma dalle caratteristiche particolari. Terminato l’avvolgimento, l’involucro composito è trattato e reso isolato, pronto per essere caricato con il propellente. Per realizzare il primo stadio, il più grande motore monolitico mai realizzato con questa tecnologia, servono più di 2500 km di filo di carbonio (come due volte la lunghezza dell’Italia), per un totale di 4000 km di filamento per i primi tre stadi del vettore.
Vega è in grado di mettere in orbita più carichi utili contemporaneamente (payload) posizionandoli su orbite diverse, capacità non comune nei lanciatori della stessa classe. Il propellente liquido, infatti, permette di accendere e spegnere il motore del quarto stadio fino a un massimo di 5 volte, per collocare più satelliti in orbita con un’approssimazione di pochi metri.
Vega può rilasciare 2.500 kg su un'orbita circolare a 200 km, 2.000 kg verso la Stazione Spaziale Internazionale e 1.300 kg su un'orbita a 800 km di altezza.