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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Max Pezzali, tutto esaurito al Forum per la sua "Astronave"

Due serate ad Assago per lo "storyteller" della nostalgia che fa ballare il pubblico di ogni età

Due serate da tutto esaurito al Forum di Assago certificano il successo di un artista a cui, forse, questa definizione va stretta. Max Pezzali è - per i suoi fans - ben di più: un "migliore amico", quasi, con cui ripercorrere - come davanti a una birra - un passato in comune, con cui condividere una nostalgia mai triste, mai dolorosa. E Max tratta il suo pubblico allo stesso modo: non vuole "lanciare messaggi" ma camminare insieme, raccontando - e non v'è dubbio che le sue canzoni lo facciano egregiamente - come eravamo, come siamo diventati.

Tutto esaurito, si diceva: e tutte le fasce d'età immaginabili, dai bambini ai nonni, passando ovviamente per i trenta-quarantenni che, per ragioni anagrafiche ma anche di comunanza biografica, rappresentano lo "zoccolo duro" del suo pubblico. Per loro la produzione allestisce uno spettacolo tecnologico ("l'astronave", il titolo dell'ultimo album, fa presagire qualcosa di futuristico) ma non fino all'estremo. Effetti speciali da grande star americana non se ne vedono. Del resto la gente è qui per ballare, saltare, divertirsi e risentire cosa si faceva da giovani, non per stupirsi ad ogni costo.

Dopo due pezzi del nuovo album ("Come Bonnie e Clyde" e "E' venerdì"), tutti in piedi a cantare con "Rotta x casa di Dio". Immancabili "Gli anni", forse la canzone più rappresentativa di quella nostalgia senza tristezza di cui si diceva: «Oggi non ha senso scrivere 'in motorino sempre in due', ma vi assicuro che allora era una delle cose più trasgressive che si potevano immaginare», spiega Max ai più giovani del suo pubblico. Sullo schermo vecchi film, al Forum cantano tutti. Come nella successiva "La dura legge del gol", con l'ormai tradizionale filmato della batteria dei rigori al Mondiale 2006 che fa sempre scattare pathos e orgoglio.

Ospite Dj Zak, nome noto nella scena hip hop, che remixa "S'inkazza" e "Nella notte". Il momento più intimo arriva con "Ti sento vivere" e "Come mai", quando il Forum s'illumina di torce degli smartphone e pochi, timidissimi, accendini. La luce calda e gialla ormai viene sostituita da quella, più accesa, dei flash: lo spettacolo è anche in queste stelle artificiali, che Max non manca di fare notare: «Vi assicuro che da qui è bellissimo».

Il bis si apre con un medley intimo e acustico: «Abbiamo creato un'atmosfera più raccolta», introduce Pezzali mettendosi a sedere e iniziando "Se tornerai", poi a seguire "Nient'altro che noi", "Io ci sarò" e "Eccoti". Si scivola verso la fine del concerto, chiuso da "Con un deca", «La canzone che preferisco e che preferisce anche mio figlio», il brano che fotografa la vita quotidiana in una città media della "Bassa" (Pavia, lo sappiamo, ma potrebbe essere qualunque altra poco sopra o poco sotto il Po) e i sogni di due ragazzi che vorrebbero cambiare vita. Un tempo che nessuno riporterà, «neppure noi».

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