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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Si spengono le luci a San Siro e si accendono a San Remo: trionfa Vecchioni

Con Milano ha un rapporto d'amore-odio: se ne era andato sul Garda, è tornato all'ombra della Madonnina "perchè non poteva farne a meno". I vecchi successi, i suoi liceali, il profilo da cantautore-popolare. E il trionfo all'Ariston

Alla fine, ha vinto. Il cantautore che non ha mai smesso di insegnare, se non dopo la pensione, e che in una sua canzone scriveva che la sua ragazza è il suo mestiere (di docente), ha trionfato col 48% di televoto, conquistando anche la "golden share" della giuria critica (con cui il cantante scelto scalava una posizione della classifica) e il premio "Mia Martini".

CHIAMATO DA MORANDI - Roberto Vecchioni incredulo ringrazia il suo amico Gianni Morandi ("Se non mi venivi a prendere tu, non ci sarei mai venuto qui") e si diverte come uno che, davvero, non se l'aspettava. La vittoria è stata largamente annunciata, non tanto dai giornali quanto dalle ovazioni del pubblico dell'Ariston fin dalla prima serata, a cui fanno seguito i commenti entusiasti in rete e in giro. Una settimana da sogno per Roberto Vecchioni, che porta a Sanremo un brano forse non all'altezza di certi capolavori che ha scritto in passato, ma diretto, semplice e sentito.

UN INNO ALL'AMORE - Un inno all'amore, non solo quello tra partner, con uno sguardo appena accennato all'attualità (i ragazzi e le ragazze che difendono "un libro vero", la Costituzione). Un brano che è stato in grado di mettere d'accordo molti: i giovani, i meno giovani, la giuria, i musicisti e il pubblico. Ricordando le polemiche dello scorso anno, quando gli orchestrali gettarono gli spartiti in segno di protesta contro il secondo posto di Pupo e Emanuele Filiberto, un successo. Corroborato anche dalla splendida interpretazione di "O surdato innamorato" nella serata dedicata all'Unità d'Italia. Vecchioni non è nuovo a Sanremo.

IL PASSATO - Nel 1968, venticinquenne e laureando in lettere, fu co-autore della canzone "Sera" cantata da Gigliola Cinquetti (ottavo posto). Partecipò poi personalmente nel 1973 con "L'uomo che si gioca il cielo a dadi", un brano molto intimo dedicato al padre, classificandosi settimo. E vinse (con "Voglio una donna") il Festivalbar del 1992: nel frattempo era diventato uno dei più apprezzati cantautori italiani.

VECCHIONI E MILANO - Vecchioni nasce a Carate Brianza il 25 giugno del 1943. I genitori di Vecchioni sono napoletani. Il padre Aldo è commerciante, la madre Eva casalinga, e il fratello Sergio, secondogenito, notaio. Roberto si laurea nel 1968 in lettere antiche presso l'Università Cattolica milanese, nella quale resterà come assistente a Storia delle religioni; successivamente insegna in licei classici, come docente di greco e latino: tra i suoi allievi, la futura cantante Paola Iezzi, di Paola & Chiara. Si trasferisce sul Lago di Garda, ma l'esilio dalla Madonnina dura poco, qualche anno: "Non posso fare a meno della mia città". Con "Luci a San Siro" ha scritto uno vero e proprio inno meneghino.

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