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Scala, otto minuti di applausi per Falstaff di Giuseppe Verdi

Per il bicentenario verdiano sono in tutto otto le opere del compositore di Busseto che il teatro ha deciso di mettere in scena nel 2013, martedì per Falstaff è stato un successo

La Scala di Milano ha aperto le celebrazioni per il bicentenario dalla nascita di Giuseppe Verdi con la sua ultima opera, il Falstaff, che proprio al Piermarini debuttò il 9 febbraio di 120 anni fa e che matedì sera ha incassato otto minuti di applausi.

Per l'occasione, il Piermarini ha affidato la direzione al trentasettenne Daniel Harding, per la prima volta sul podio di quest'opera. Un vero e proprio esame per il maestro inglese, di cui si era fatto il nome - insieme a quelli più probabili di Daniele Gatti, Antonio Pappano e Riccardo Chailly - come possibile nuovo direttore musicale quando Daniel Barenboim lascerà l'incarico. E' un esame superato a giudicare la reazione del pubblico.

Per questa versione - realizzata in coproduzione con il Covent Garden di Londra (dove ha debuttato lo scorso maggio) e la Canadian Opera Company di Toronto - il regista Robert Carsen ha preferito come ambientazione l'Inghilterra degli anni '50 piuttosto che quella del XV secolo.

''Un racconto scenico - ha spiegato - che punta a sottolineare l'ironia più che la comicità". Ma che comunque è riuscito a strappare anche qualche risata al pubblico, ad esempio quando sir John ripescato dalle acque del Tamigi, dove era stato buttato in una cesta, si rivolge a un cavallo (vero) in scena osservando "io dunque avrò vissuto tant'anni, audace e destro cavaliere per esser portato in un canestro e gittato al canale".

Compito non semplice quello di Ambrogio Maestri nel ruolo di Sir John Falstaff, il vecchio briccone attorno a cui ruota la vicenda, che si scopre vittima di burla, che ha incassato il plauso del pubblico. Ad accompagnarlo nel cast Fabio Capitanucci (Ford), Francesco Demuro (Fenton), Daniela Barcellona (Mrs. Quicky), Carmen Giannattasio (Mrs. Alice), Irina Lungu (Nannetta), Laura Polverelli (Mrs Meg), Carlo Bosi (Dr. Cajus), Riccardo Botta (Bardolfo) e Alessandro Guerzoni (Pistola).

Nella storia "tutti pensano di essere più furbi degli altri - ha spiegato Harding -, di avere la meglio. Ma a scombinare le carte arriva il coro finale: 'Tutto nel mondo e' burlà". Considerazione che vale nel Falstaff ma anche nella vita ed è per questo che nel momento del coro le luci si sono accese in sala, mentre la compagnia al 'tutti gabbati' ha indicato il pubblico.

Per il bicentenario verdiano, però, a Milano è solo l'inizio. Sono in tutto otto le opere del compositore di Busseto che il teatro ha deciso di mettere in scena nel 2013, una serie di titoli (Nabucco, Macbeth, Oberto, Un ballo in maschera, Aida) che culmineranno, il 7 dicembre, nell'inaugurazione della prossima stagione con la Traviata diretta da Daniele Gatti. E al museo del Teatro arriveranno i manoscritti del Falstaff - dono di Eni e Intesa San Paolo -, esposti a Palazzo Marino insieme ad Amore e Psiche e che, prima di arrivare al Piermarini, dovrebbero essere esposti alle Gallerie d'Italia in piazza Scala.

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