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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"Scusa sono in riunione: ti posso richiamare?": intervista a Gabriele Pignotta

"Scusa sono in riunione: ti posso richiamare?": con questa commedia Gabriele Pignotta torna in scena al teatro San Babila dal 5 al 25 marzo. L'intervista per MilanoToday

"Scusa sono in riunione: ti posso richiamare?": con questa commedia Gabriele Pignotta torna in scena al teatro San Babila dal 5 al 25 marzo. Lo spettacolo del noto autore televisivo e teatrale racconta una generazione, quella dei trenta/quarantenni di oggi, abbastanza cresciuta da poter vivere inseguendo il successo e la carriera, ma non abbastanza adulta da poter smettere di ridere ed ironizzare su se stessa.

"Ex ragazze" e "ex ragazzi" che senza accorgersene sono diventati donne e uomini con l’animo diviso tra le ambizioni ed i propri bisogni di affetto, ma anche persone portatrici sane di un “fallimento sentimentale vissuto sui ritmi frenetici di un'esistenza ormai dipendente dalla tecnologia”. Ma cosa succederebbe a queste stesse persone se si presentasse loro anche l’illusione del successo facile, della visibilità dei reality televisivi?

La risposta rimane di proprietà del pubblico che dopo avere riso di se stesso si interrogherà a lungo sul senso di molti aspetti della sua vita. Pignotta ha raccontato a Milano Today retroscena e curiosità di questo spettacolo, già record d’incassi in molti Teatri Italiani.

Ex ragazze ed ex ragazzi: dal suo punto di vista chi sono e cosa fanno i trenta/quarantenni di oggi?

"Si muovono goffamente tra le certezze del loro passato e le insicurezze per il loro futuro, tra l'assenza dei valori odierni e la solidità dei valori della generazione dei loro genitori ...ma forse in questo vagabondare incerto saranno capaci di individuare nuove strade...nuovi assetti esistenziali"

Come li racconta nel suo spettacolo?

"Sono tutti , in modi diversi, portatori sani di precarietà esistenziale e quindi anche sentimentale economica e valoriale"

Il successo facile e' ambito da molti, sia dai giovani che dagli adulti. A suo parere quale influenza hanno su questa prospettiva i media che molti definiscono "vecchi" come la tv o la radio e quale invece i nuovi media?

"I media vecchi e nuovi sono strumenti generati da un sistema che si fonda sull'affermazione personale e sulla vacuità della riconoscibilità e del successo quindi concorrono tutti ognuno con modalità diverse, a spingere verso questa direzione. Questa è una commedia che diverte fa pensare ed emozionare poi ogni spettatore deciderà fino a quanto e fino a dove... "

A quale pubblico si rivolge e quale messaggio vuole mandare con il suo spettacolo?

"A tutti! Dagli 8 agli 80 anni, dall'operaio al cardiologo, dall'etero al bisessuale, dall'occidentale all'asiatico, vabbè magari all'asiatico è un po troppo"

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