"Si nota all'imbrunire": spettacolo con Silvio Orlando dal 12 al 31 marzo al Piccolo Teatro Grassi
Da martedì 12 a domenica 31 marzo, al Piccolo Teatro Grassi, andrà in scena Si nota all'imbrunire, spettacolo scritto e diretto da Lucia Calamaro, interpretato da Silvio Orlando.
In occasione dello spettacolo, mercoledì 13 marzo, alle ore 17, al Chiostro Nina Vinchi, gli artisti della compagnia e la regista incontrano il pubblico, e verrà presentato libro omonimo - Si nota all’imbrunire - di Lucia Calamaro (Marsilio Editori).
Lo spettacolo
I figli Alice, Riccardo e Maria sono arrivati la sera prima. Il fratello maggiore Roberto anche. Un fine settimana nella casa di campagna di Silvio, nel villaggio spopolato dove vive, solo, da tre anni. L’occasione è la commemorazione funebre della moglie, morta dieci anni prima. Emergono tra i familiari, empatie, distanze e rese dei conti. C’è da commemorare, da dire, da concertare discorsi. Silvio ha sviluppato, nella solitudine, un buon numero di manie. La più grave di tutte: non vuole più camminare. Non si vuole alzare. Vuole stare e vivere seduto il più possibile. E da solo. Si tratta, per i figli che finora non se ne erano preoccupati troppo, di decidere cosa fare, come occuparsene, come smuoverlo da questa posizione, che è una metafora del suo stato mentale: un uomo che vive ai margini dell’esistenza e non più dentro la realtà. Nella confusione tra desideri e realtà e, senza confronto con una verità oggettiva, senza nessuno che smentisca Silvio nel quotidiano, la vita può essere esattamente come uno decide che sia. Fino a un certo punto.
Questo spettacolo, che ha trovato nella figura del padre un interprete meraviglioso, Silvio Orlando, trova le sue radici in una piaga, una maledizione, una patologia specifica del nostro tempo. La socio-psicologia le ha dato un nome: ‘SOLITUDINE SOCIALE’. Sembra che uccida di più dell’obesità. A mettere in luce i rischi di questa situazione sono stati due studi presentati al 125° incontro annuale dell’American Psychological Association (APA). Essere isolati dalla società è un male oscuro e insidioso. Tutti noi infatti, in quanto esseri umani, abbiamo bisogno del contatto con gli altri, un bisogno che ci permette di sopravvivere. La preoccupazione insorge ancora di più se si pensa che questo tipo di ‘solitudine estrema’ si sta espandendo e continuerà a crescere nei prossimi anni dato che aumenta l'aspettativa di vita della popolazione e le persone anziane sono sempre più numerose. Secondo gli esperti potremmo trovarci alle prese, e non solo nei paesi più ricchi, con ‘un’epidemia di solitudine’, ormai diffusa non solo tra gli anziani, ma anche tra i giovani.