Visita guidata: "Facce di sasso e di bronzo"
Grandi monumenti di illustri personaggi (ma, talvolta, anche di illustri sconosciuti) o forme plastiche di misteriosa eleganza dominano le piazze e gli slarghi di tutta Milano. Silenziose presenze che, segnando i luoghi simbolo della città, oggi pochi guardano, se non per darsi un appuntamento o per rivolgere uno sguardo distratto in attesa che scatti il verde del semaforo. I monumenti di Milano sono questo. Ma sono anche molto altro. Frammenti di storia che ci aiutano a tener viva la memoria di un evento, di un nome impresso nella nostra cultura a cui danno finalmente un volto. Così furono concepiti il Vittorio Emanuele di piazza Duomo, il Parini del Cordusio, il Manzoni e il Leonardo a due passi dalla Scala. Testimoni della Milano di fine Ottocento, quando servivano a raccontare il sogno di grandezza della città. Con il Novecento i significati sono cambiati, come è cambiata l’idea di piazza come luogo pubblico e ai politici, agli intellettuali o ai fieri eroi del Risorgimento si sono aggiunti monumenti sempre meno facili da comprendere, spesso oscuri riferimenti alla complessità del nostro tempo. Ne sono un esempio l’oscura Mère Ubu di fronte al Palazzo del Senato, il monumento all’Arma dei Carabinieri di Minguzzi in piazza Diaz, il Sole di Pomodoro in piazza Meda o le “invisibili” sculture di Consagra in via Mercanti, fino ad arrivare al tanto discusso Dito Medio di Cattelan in piazza Affari, segno evidente di una dichiarata provocazione allo status quo a cui l’arte, ancora una volta, non può non cedere.
Visita guidata a cura di Monica Torri.
Per partecipare è necessario aderire all'Associazione Clessidra.