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“Tra musica e poesia” concerto e grande letteratura a cura di Mariangela Ungaro

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Le foto sono state scattate da Amin Othman:
https://www.aminothman.com/

TRA MUSICA E POESIA

 

Sabato 11 Maggio ore 18.00 Milano Piano City

Giovedì 16 Maggio 2013 – ore 17:00
Salone Internazionale del Libro – Torino Lingotto Fiere
Pad. 3 – Stand S76 – Regione Abruzzo —

La Società Italiana di Cultura al Salone Internazionale del Libro di Torino presenta “D’Annunzio, il Principe di Montenevoso: tra musica e poesia”. Con la partecipazione di Mariangela Ungaro (pianista) e Laura Cassani (voce recitante). Introduzione a cura di Michele Cucuzza, giornalista e scrittore.

In occasione dei 150 anni della nascita del poeta Gabriele D’Annunzio, il Salone del libro di Torino e la Società Italiana di Cultura –diretta dal M° Andrea Mascitti- organizzano un concerto per voce recitante e pianoforte, in cui le più celebri pagine del poeta italiano saranno avvolte dalle note delle pagine più affascinanti della letteratura pianistica, classica, romantica e contemporanea.

Voce recitante e consulente letterario: Laura Cassani

Pianista e consulente musicale: Mariangela Ungaro

I brani letterari del grande poeta sono stati tratti sia dalle raccolte di poesie sia dalle sceneggiature teatrali; la scelta è stata fatta in tal senso per conferire al concerto varietà e dare all’ascoltatore un gustoso assaggio della poetica d’annunziana in tutte le sue eccelse forme.

Lasciando all’alta critica letteraria il commento delle produzioni di D’Annunzio scelte, qui si desidera esplicare in che modo la musica possa connotare la poetica d’annunziana, andando al di là della parola stessa.

Il linguaggio dei suoni riesce a conferire quella dimensione astratta nella quale solo la grande parola poetica o l’eccellente prosa teatrale  riescono ad elevarsi.

La musica è scelta per i suoi caratteri ritmici, agogici, dinamici e formali,  ma anche assecondando la lettura poetica, di cui cerca di seguire le inflessioni, i toni, le pause, i concatenamenti, le sensazioni, le narrazioni e gli stessi contenuti, anche attraverso colte citazioni e onomatopee sonore.

Ad esempio, la sensualità della celeberrima “Pioggia nel pineto” è ancor più accentuata dalle sinuosità cromatiche, armoniche e melodiche della Sonatina raveliana, mentre la sensazione della pioggia sulle membra e sul mondo silvano, è resa dalla musica attraverso un puntillismo sonoro, nel registro acuto del pianoforte, di rara bellezza.

L’estratto “Voglio andare a Cappadocia” tratto da “La fiaccola sotto il moggio” è accompagnato dalla romanza tratta dall’opera “Wally”, di Alfredo Catalani, le cui parole della protagonista femminile,  “Ebben ne andrò lontana”, sembrano essere stata scritte, per i contenuti e l’ esatta concordanza delle sensazioni, per il brano d’annunziano, creando un’ assonanza perfetta tra musica e prosa.

“La città morta” vede co-protagonista la musica di Chopin: le visioni della donna cieca, povera creatura abbandonata al suo destino, che cerca se stessa disperatamente nel ricordo del passato, riecheggiano nel dolore del brano chopiniano, ne seguono le inflessioni, le frasi, con un andamento modulante, cromatico, intenso, talvolta declamato, talvolta sommesso, seguendo “alla lettera” il drammatico monologo della sfortunata protagonista.

Le sognanti atmosfere della poesia “Rimani” sono accompagnate dal celeberrimo “Sogno” di Schumann, mentre il piccolo, intimo mondo antico di “Ottobrata” è reso ancora più sereno da “Paesi e popoli”, dello stesso compositore romantico. In quest’ultimo caso peculiare, il brano schumaniano sembra in sincrono perfetto con la poesia, soprattutto quando la voce narra di lontane ninne nanne, e la mano sinistra procede con andamento cullante per lente terzine.

Particolarissime, meravigliose assonanze si creano anche tra “L’onda” d’annunziana e “La Barcarola” di Mendelsshon, come se la musica fosse la sua colonna sonora: siamo davvero sul mare, oscilliamo, siamo trascinati dalla risacca, ne sentiamo lo scacquio, in onomatopee ora arpeggiate, ora per andamento di terzine, nella perenne perplessità,  ma esatta e concorde, della massa marina.

Non poteva mancare la citazione “lunare” Beethoveniana per la poesia d’annunziana dedicata alla “Falce di luna calante”.

 

“La sabbia del tempo” è accompagnata dal lied “La notte” di Strauss: la scelta è stata fatta in relazione all’andamento pulsante, esatto, ritmico delle note cristalline e discrete del pianoforte che, nella loro lenta discesa, ricordano i granelli della clessidra.

La solennità delle montagne d’annunziana è resa molto bene dall’Adagio di Albinoni, nella sua maestosità e nel suo composto dolore, mentre le sonorità dolci e intimistiche del brano di Tschaikowskij “Notti di maggio” accompagnano la poesia “Stringiti a me”

La poesia “A Dante” necessita invece di un brano veloce, drammatico, intenso, che la compositrice Mariangela Ungaro ha scritto per l’occasione.

La stessa compositrice ha desiderato musicare l’estratto da “la figlia di Iorio” nello stile del lied tardo romantico.

 

                                                                                                                             Mariangela Ungaro

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