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Il New York Times: "E' Milano la vera capitale d'Italia?"

Dalle colonne del giornale americano, Beppe Severgnini racconta, per l'ennesima volta, la sfida tra Roma e Milano. Scoprendo che "non è mai stato un confronto così impari"

"E' Milano la vera capitale d'Italia?". Se lo chiede, in un editoriale pubblicato sul New York Times in queste ore, Beppe Severgnini, firma del Corriere e saggista.

Nell'articolo si elencano - come al solito - le tante differenze tra Roma, città eterna, museo a cielo aperto per la sua storia, ma corrotta e sporca, e Milano, polo di efficienza e magnetismo per affari e vivere bene. E' una retorica, bisogna dirlo, trita e ritrita. Si è perso il conto, negli ultimi anni, di articoli simili. Milano è meglio semplicemente perchè è diversa, e forse impossibile da paragonare: solo come estensione comunale è un paesello rispetto a Roma, dieci volte più grande.

Ma Severgnini incalza. Da una parte sporcizia, mezzi che non funzionano, menefreghismo della classe politica con le implicazioni giudiziarie di Mafia Capitale; dall'altra un "rinascimento", come è stato titolato da alcuni giornali stranieri, con il volano di Expo e il tradizionale successo del Salone del Mobile, 400mila visitatori, e un Fuorisalone con migliaia di mostre, performance, esibizioni. 

Milano risale continuamente la china: moda, design, editoria, pubblicità, industrie manifatturiere, finanza. In ogni angolo della città "è possibile incontrare accenti e aspetti diversi", da "ragazze sarde more" ad alti giovani dell'Alto Adige". Si sta bene. Si "è felici". E attrae. Roma è la guida per la politica, la televisione pubblica, il cinema. Ma ristagna. Soffre. In tutto il mondo ci sono "grandi rivalità" - New York e Los Angeles, Rio e San Paolo, Pechino e Shanghai - ma mai come quella italiana tra Roma e Milano "è, in questo momento, impari".

Nella capitale il commissario Paolo Tronca ha scoperchiato lo scandalo delle unità abitative comunali affittate con canoni ridicoli ("36 dollari al mese per una villa con vista sul Colosseo"). Non solo: "Roma è così bella che i suoi abitanti pensano che la bellezza basti. Ma quando ci si accorge che la vita urbana ha anche bisogno di un sistema di trasporto pubblico funzionante e politici onesti e competenti, si dice che bisogna cambiare. Ma il cambiamento è doloroso. E allora la bella e seduttiva Roma sospira: "Perchè questo fastidio?"".

Stessa situazione per le Comunali. A Milano, alle elezioni di giugno, si sfideranno due manager, Beppe Sala e Stefano Parisi. Entrambi competenti, entrambi apprezzati professionisti: "Cambierà poco che vinca uno o l'altro". Roma è nel caos totale: il centrosinistra ha un candidato debole, il centrodestra litiga ogni giorno (Giorgia Meloni, Alfio Marchini, Guido Bertolaso) e a spuntarla potrebbe essere il MoVimento 5 Stelle con Virginia Raggi. 

La sfida, per Milano, è quella di saper trainare il resto della nazione in questo periodo sorridente: in fondo, scrive Severgnini, tutti i principali accadimenti italiani, "nel bene e nel male", dal fascismo ai tumulti politici degli anni Settanta, dal boom economico a Mani Pulilte, sono partiti all'ombra della Madonnina. Roma, invece, ha bisogno di bravi amministratori: "Perchè non si riesce a godere del Colosseo se nel frattempo bisogna perdere un'ora per aspettare un bus che non arriva mai". 

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