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C'è un lupo vicino a Milano, nel Parco del Ticino: "Scoperta di eccezionale importanza"

Il lupo è stato fotografato lo scorso maggio. L'ultimo avvistamento risaliva al 2012

C'è un lupo nel parco del Ticino. La notizia è stata comunicata dallo stesso ente con una nota. Non solo: c'è anche un video e delle foto, scattate lo scorso maggio con una foto-trappola. "Dal punto di vista scientifico rappresenta una notizia di eccezionale importanza, soprattutto se inserita nel contesto più ampio della dinamica di distribuzione del lupo in Italia", commenta entusiasta il Parco.

Ecco il lupo che si aggira tra i boschi del Ticino: il video
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Il lupo era un grande assente lungo i boschi che corrono accanto al Ticino, il primo avvistamento dopo circa due secoli risale al 2012, quando un giovane maschio fu investito da un’auto a Somma Lombardo (Varese). "Da allora non erano più giunte notizie di avvistamenti di altri esemplari o di segnali di presenza, fino allo scorso mese di maggio quando, a seguito di un episodio di predazione di una pecora, è stata posizionata una fototrappola che ha permesso di accertare la presenza di un esemplare", precisano dall'Ente. Il lupo trovato tra le foreste vicino al fiume blu è un Canis lupus italicus, probabilmente in cerca di nuovi territori, secondo quanto accertato dal professor Alberto Meriggi dell’Università di Pavia e dalla dottoressa Olivia Dondina dell’Università Bicocca di Milano.

La storia del Lupo in Italia

All’inizio del secolo scorso il lupo era presente su gran parte del territorio italiano. Successivamente, a causa della distruzione dell’habitat, della contrazione della distribuzione e dell’abbondanza degli ungulati selvatici e della persecuzione diretta da parte dell’uomo nei confronti della specie, la popolazione italiana di lupo è andata incontro ad una fase di forte declino. All’inizio degli anni ’70 la popolazione della specie nello Stivale ha raggiunto il suo minimo storico, arrivando a contare un massimo di 100 individui concentrati in piccoli nuclei isolati nell’Appennino centro-meridionale. A partire dall’inizio degli anni ’80, la popolazione iniziò a riprendersi e a ricolonizzare l’arco appenninico verso Nord. "Questo processo è riconducibile all’elevata capacità di dispersione e versatilità ecologica del lupo, al progressivo abbandono delle zone rurali da parte dell’uomo, alla conseguente ripresa delle popolazioni di ungulati selvatici e all’adozione di politiche nazionali e internazionali di conservazione atte a proteggere la specie", precisa il Parco del Ticino.

Attualmente l’areale italiano del lupo comprende tutta la catena appenninica e le Alpi occidentali, con presenze e casi di riproduzione segnalati anche nei settori alpini centrale e orientale. La colonizzazione dell’arco alpino è dovuta all’espansione della popolazione appenninica ed è ancora in atto con un flusso di individui in dispersione da Ovest verso Est.

Il Parco del Ticino importante corridoio ecologico

Alla luce di ciò, appare chiara l’importanza dell’accertamento della presenza del lupo all’interno del Parco del Ticino, poiché questa conferma che le aree del Parco sono caratterizzate da un livello di naturalità tale da garantire l’effettiva capacità del Parco di svolgere il ruolo di corridoio ecologico tra Alpi e Appennini per questo grande predatore. In particolare, data la sua posizione strategica, la Valle del Ticino ha un ruolo chiave all’interno delle dinamiche di distribuzione del lupo nel nostro paese, costituendo una scorciatoia diretta in grado di facilitare il movimento di individui dall’arco appenninico verso Nord, direttamente in corrispondenza del fronte di colonizzazione sull’arco alpino.

"Questi risultati sono il frutto del  lavoro  di oltre  40 anni del Parco a tutela del territorio, attività alla quale hanno contribuito tutti i Comuni dell’Ente – commenta il presidente del Parco del Ticino, Gian Pietro Beltrami —. Questa segnalazione conferma ed esalta il ruolo di corridoio ecologico del Parco del Ticino. Oltre al lupo, grande predatore che torna in questo territorio dopo secoli di assenza, negli ultimi anni è stato accertato come altri animali utilizzino il territorio del Parco per raggiungere nuovi habitat. È il caso del picchio nero, che viaggia da Nord verso Sud, e dell’istrice che invece percorre il parco del Ticino da Sud verso Nord".

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