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Rapporto Legambiente, Milano al 32esimo posto in Italia. Premiata per trasporti e rifiuti

La classifica del rapporto sulla sostenibilità urbana. E i punti da migliorare: incidenti e consumo di acqua

Milano è appena 32esima nella classifica di Legambiente sugli ecosistemi urbani, scendendo di nove posizioni: era 23esima nel 2018. La città è inquinata, ha un traffico stradale pericoloso e "nemico" di pedoni e ciclisti, non produce energie rinnovabili e spreca acqua pulita. Ma, d'altra parte, è più verde di come viene percepita, consuma poco suolo, ha primati nella riduzione dei rifiuti e nel trasporto pubblico.

Tra le quattro città italiane più grandi, il capoluogo lombardo è di gran lunga migliore delle altre in classifica generale (Napoli è 84esima, Torino 88esima e Roma 89esima), ma è la peggiore per ozono e ossido di azoto e la seconda peggiore (dopo Torino) per le polveri sottili. A Milano ci sono oggi 50 auto ogni 100 abitanti, un risultato buono a livello italiano ma lontano da realtà europee dove ormai si è scesi a 30 auto ogni 100 abitanti. 

Il consumo di acqua per abitante è quasi doppio della media nazionale e il tasso di incidentalità di pedoni e ciclisti è molto alto, così come gli incidenti con morti e/o feriti (8,2 ogni mille abitanti). Ma dal rapporto scaturisce l'anima "green" di Milano, che, in rapporto al numero di abitanti, risulta avere più alberi di Roma e Torino ed essere più "verde" di Roma e Napoli. 

A livello nazionale, nel 2019 la città migliore d'Italia è risultata Trento, mentre al secondo posto si trova Mantova, che era prima nel 2018; la seconda città lombarda in classifica si trova al 17esimo posto ed è Cremona. Seguono Sondrio, Bergamo, Lodi, Milano, Brescia, Pavia, Varese, Lecco, Como e (al 79esimo posto) Monza. La crescita migliore è proprio per il capoluogo brianzolo che guadagna ben 19 posizioni rispetto al 2018.

«Le città oggi hanno sempre di più il delicato ruolo di rappresentare il motore del cambiamento, perché possono incidere con forza ed efficacia sulla trasformazione ecologica della società. Secondo le Nazioni Unite le città, pur occupando solo il 3% della superficie terrestre, sono responsabili del 75% delle emissioni di CO2 e fino all’80% del consumo energetico. Se si considera la concentrazione di abitanti che si muovono con mezzi di trasporto, riscaldano le proprie case, producono rifiuti, è chiaro come tutto questo abbia un impatto sempre crescente sui livelli di inquinamento. Le buone pratiche esistenti dimostrano quale sia la strada, ma è necessario metterle a sistema. Anche in Lombardia accanto a scelte politiche lungimiranti ci sono ancora resistenze e lentezze, perché non basta l’azione delle singole amministrazioni comunali, anche gli organi sovracomunali sono decisivi: basti pensare alla mobilità e allo smog dove la spinta di alcuni capoluoghi è frenata da provvedimenti della Regione come le deroghe al divieto di circolazione dei diesel», il commento di Barbara Meggetto, presidente lombarda di Legambiente.

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